Le reazioni al caso

sabato 30 Novembre, 2024

Bimba grave dopo aver mangiato formaggio a latte crudo, Tonina attende Roma: «Norme come in Francia»

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Divieto ai bambini, in arrivo la legge. La pediatra Filippi predica prudenza: «Occhio ai cibi casalinghi»

Sul fronte politico e sanitario, le reazioni al ritiro dal commercio delle forme di Puzzone di Moena coincidono su una considerazione: la prudenza che deve essere in cima alla lista delle priorità.
Un atto dovuto
Secondo Mario Tonina, assessore provinciale alla salute, l’azienda per i servizi sanitari non ha fatto altro che il proprio dovere nel togliere dagli scaffali tutte le forme di Puzzone di Moena prodotte negli ultimi dodici mesi. «La bambina di Cortina è fuori pericolo, e di questo non possiamo che essere contenti – spiega Tonina – ma è giusto adottare le linee più prudenti. In Trentino, in questo senso, siamo più stringenti, analizzando tutte le forme, cosa che nelle altre regioni non sempre capita».
L’esempio della Francia
Visti i tre casi di escherichia coli registrati con prodotti trentini in un lasso di tempo piuttosto contenuto, non si può però dire che la situazione sia rosea. «Per vietare i prodotti a latte crudo ai bambini – prosegue l’assessore – bisogna tenere in considerazione ciò viene fatto a livello nazionale: la proposta di legge c’è, e verrà discussa a dicembre. L’esempio da seguire è la Francia, dove sulla pelure (la carta applicata sulle forme, ndr) dei formaggi a latte crudo si trovano chiare indicazioni sul divieto per i bambini fino ai dieci anni». Al di là dei divieti, occorre più comunicazione. «Qualcosa è già stato fatto – conclude Tonina – ma bisogna implementare le varie azioni coinvolgendo anche i pediatri, coloro che quotidianamente parlano con i genitori».
Parole d’ordine prudenza
E a tal proposito Lorena Filippi, pediatra referente per l’Ordine dei medici, ha le idee chiare riguardo i comportamenti da adottare. «Ormai lo sappiamo benissimo che il latte crudo ai bambini non va mai dato. E dobbiamo comportarci nella stessa maniera con i derivati, in primis con i formaggi, ma non solo. Ai bambini va dato solamente latte pastorizzato. Con questo processo, infatti, si rende il prodotto biologicamente “tranquillo” dal punto di vista delle possibili contaminazioni».
Attenzione ai “casalinghi”
Detto dei bambini, Filippi allarga poi l’orizzonte. «Quando i prodotti non sono sicuri al cento per cento, neppure noi adulti dobbiamo mangiarli. Togliamo quindi da dispense e frigoriferi tutti gli alimenti di cui non conosciamo con estrema precisione la provenienza e le procedure seguite nella produzione e nella conservazione, che devono seguire rigide procedure per quanto riguarda le contaminazioni». In vista anche delle imminenti festività, durante le quali si moltiplicano i ritrovi tra familiari e amici, Filippi ci tiene a porre delle ulteriori sottolineature. «Se si parla di sicurezza, si fa riferimento anche ai prodotti casalinghi, che talvolta vengono preparati bonariamente senza seguire ogni precauzione necessaria. Se non siamo certi di conoscere ogni dettaglio di quel che abbiamo difronte, quindi, meglio rinunciare. Attenzione quindi ad alimenti come marmellate, sottoli, conserve e via dicendo».