Politica

sabato 30 Novembre, 2024

Tesero, Ceschini punta al terzo mandato: «Casa Jellici e fotovoltaico le priorità»

di

La polemica sugli immobili in vendita: «Il Comune ne ha troppi e vetusti, con la cessione possiamo finanziare molti interventi»

Elena Ceschini si sta avviando a concludere il secondo mandato da sindaca di Tesero. Un’esperienza che l’albergatrice trentasettenne vorrebbe proseguire per completare un progetto amministrativo partito nel 2010. Un terzo mandato la proietterebbe – tra l’altro – verso le Olimpiadi del 2026, che Tesero vivrà da protagonista in quanto sede delle competizioni di sci nordico. Cinque anni fa, sostenuta dalla lista civica «Per Tesero e la sua gente», Ceschini ha vinto la sfida con Alan Barbolini, confermandosi con il 56,1% delle preferenze. A maggio del prossimo anno con ogni probabilità a contenderle la guida del Municipio sarà Massimiliano Deflorian, psicologo, direttore generale di Anffas, attuale consigliere di minoranza.
Sindaca, sarà lei a guidare la maggioranza uscente alle prossime elezioni?
«L’idea è di riproporsi, tutta la squadra è disposta a proseguire l’esperienza. Ci sarà l’attuale gruppo, ma confido anche nel coinvolgimento di forze nuove, di giovani, che abbiamo già incontrato. C’è una certa disaffezione, certo non solo a Tesero, verso l’impegno politico e amministrativo: cerchiamo di invertire questa tendenza».
Gli ultimi cinque anni sono stati…?
«Impegnativi. Il Covid, gli strascichi di Vaia, il bostrico. Situazioni che avranno conseguenze per i prossimi decenni. Nonostante questo, possiamo dare qualcosa al paese: l’entusiasmo c’è e avverto un bisogno di continuità e stabilità. Con il primo mandato abbiamo posto le basi, con il secondo abbiamo dato concretezza, con il terzo vorremo arrivare ad un completamento delle opere avviate».
La riqualificazione di piazza Cesare Battisti è stata uno degli obiettivi che vi eravate posti.
«Abbiamo creato una zona pedonale, con la realizzazione propedeutica di un parcheggio su tre livelli in via Sottopedonda, spostato la fermata dell’autobus e lasciato alcuni stalli per la sosta breve a favore delle attività commerciali. Ora dobbiamo completare, dopo la vendita dell’ex Rurale alla Famiglia Cooperativa, la cessione degli immobili comunali, in particolare la Casa Medici, che oggi ospita ancore le Poste».
Proprio la dismissione del patrimonio immobiliare del Comune (e in particolare la valutazione dell’ex Cassa) è stata al centro di un forte dibattito politico.
«Il Comune di Tesero è proprietario di numerosi immobili vetusti e che necessitano di interventi importanti, non più sostenibili con le attuali risorse, che devono essere destinate soprattutto ai servizi. A Tesero gli spazi pubblici non mancano di certo, da qui la necessità di alienare gli immobili. Il valore dell’ex Cassa è stato determinato con una stima: stiamo pur sempre parlando di un immobile destinato alla completa demolizione. Detto questo, capisco che a volte i cambiamenti possono generare paure, ma una volta completati i lavori sono sicura che il progetto godrà di apprezzamento».
Dalla cessione dell’ex Malga di Pampeago dovrebbero arrivare non meno di 350mila euro, 700mila euro è la valutazione di casa Medici. Come verrà impiegato questo denaro?
«Abbiamo bisogno di risorse per alcuni interventi importanti. Penso alla palestra d’arrampica di Stava, che necessita di un intervento quantificato in 800mila euro, ma anche a Baita Caserina. Qui serve un milione e mezzo: 400mila euro intendiamo ricavarli dall’ex Malga di Pampeago. Il resto dei lavori vorremmo portarli avanti con un progetto di finanza pubblico-privato. C’è anche in agenda la realizzazione dei campi da padel all’ex bocciodromo».
I punti salienti per un eventuale terzo mandato?
«Certamente il completamento dei lavori a Casa Jellici, che saranno suddivisi in due lotti: uno per la nuova biblioteca, uno per il museo. Il progetto esecutivo andrà in gara entro la fine dell’anno».
Museo che avrà quale destinazione?
«Ci stiamo ragionando. La musica e i presepi sono due temi forti per Tesero, ma il Museo di San Michele ci ha chiesto anche una disponibilità ad allestire un percorso sulle scritte dei pastori. Parliamo di un’opera da 3,6 milioni, 2,7 dei quali stanziati dalla Provincia, 400mila dalla Comunità».
Poi?
«Poi punteremo molto sulle energie rinnovabili, con il fotovoltaico su teatro e scuole, per i quali abbiamo stanziato 220mila euro. Saranno poi punti importanti la riqualificazione di Piera e dell’area alberghiera di Stava. Ci tengo ad aggiungere che non vogliamo fare promesse faraoniche, a volte le priorità possono cambiare, come Vaia e il Covid ci hanno insegnato».
Il 2026 sarà l’anno delle Olimpiadi.
«La ciliegina sulla torta di una storia sportiva già molto importante per Tesero. Un grande orgoglio, ma anche un grande impegno per l’amministrazione».
Cosa vi lasceranno le Olimpiadi, a parte la ricaduta d’immagine?
«Innanzitutto, un impianto completamente rinnovato. Con la pista da skiroll, il centro di Lago diventerà inoltre un Centro federale e la sala stampa invece verrà trasformata, a Giochi conclusi, in un ostello per la gioventù. E soprattutto, dopo i Giochi i costi di gestione per vent’anni saranno a carico della Provincia: per la nostra amministrazione un risparmio di 150mila euro l’anno».