salute e prevenzione
venerdì 6 Dicembre, 2024
Hpv, l’Apss annuncia una campagna «epocale»: in Trentino previste 87mila vaccinazioni
di Redazione
Oggi il convegno: da gennaio al via il piano di immunizzazione contro il Papilloma virus

La campagna vaccinale anti Papilloma virus in Trentino sarà «epocale», oltre che ambiziosa, con circa 87mila cittadini da immunizzare contro l’Hpv nei prossimi tre/quattro anni. Parola di Antonio Ferro, direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ha anticipato l’avvio nel mese di gennaio di un’imponente campagna vaccinale in occasione del convegno «Vaccinazione HPV e prospettive di eradicazione in Italia» che si è tenuto oggi a Trento, alla presenza di epidemiologi di fama nazionale come Roberta Siliquini, presidente della Siti, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, Gianni Rezza, già direttore generale della Prevenzione sanitaria al Ministero della salute e Donato Greco già capo del Dipartimento prevenzione e Comunicazione e direttore del Centro per la prevenzione e il Controllo delle malattie (CCM). Nel corso dell’evento si è fatto il punto sulle prospettive di contrasto al virus Hpv attraverso un confronto tra l’esperienza dei professionisti trentini, quella di professionisti di altre realtà italiane e le conoscenze in ambito universitario. Il convegno ha offerto un’occasione importante per parlare della strategia globale promossa da Oms e Commissione europea per promuovere una lotta comune al cancro cervicale e del ruolo cruciale della vaccinazione contro il Papilloma virus, che può ridurre significativamente il rischio di tumori del distretto uro-genitale. L’obiettivo dunque, deve essere l’aumento delle coperture vaccinali contro l’HPV, per arrivare al 90%, come raccomandato dall’OMS.
L'intervento
Storia dell'intervento al Gaslini che ha salvato bimba trentina di 5 mesi, con un rarissimo neuroblastoma parafaringeo
di Benedetta Centin
Il grazie dei genitori trentini ai medici. La bimba faticava a respirare. «Un’operazione rarissima, per la sede della patologia e per l’età della paziente»