Inchiesta Romeo
domenica 8 Dicembre, 2024
di Davide Orsato
Non si verrà a sapere cosa ha detto la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, durante l’interrogatorio di garanzia. Le parole riferite durante l’ora davanti al giudice per le indagini preliminari, Enrico Borrelli, saranno secretate su richiesta degli avvocati difensori dell’indagata, Ilaria Torboli, del foro di Rovereto e Nicola Zilio, di Trento. Una mossa giunta quasi a sorpresa, peraltro, e che potrebbe avere delle conseguenze. Una richiesta siffatta denota la volontà — assolutamente legittima, prevista dal codice di procedura penale — di non rendere noto, a cominciare dagli altri indagati, quanto affermato davanti al giudice. Spesso è il pubblico ministero (l’inchiesta è affidata ai pm Alessandro Clemente e Davide Ognibene), ma può accadere anche che l’input arrivi dai difensori (in gergo «con il consenso») degli indagati. E in questo caso è andata così.
Un passo che conferma, come anticipato da «ilT» nell’edizione di ieri, l’atteggiamento «collaborativo» tenuto dalla cittadina di Riva del Garda. La quale — secondo le prime indiscrezioni emerse — avrebbe chiarito la sua posizione, soprattutto in merito alle responsabilità su nomine e sui finanziamenti alla campagna elettorale. Una responsabilità che risulterebbe «sminuita» perché ci sarebbero altre persone che sarebbero coinvolte e che, al momento, non sarebbero state indagate. Nomi nuovi, insomma. Le domande si sarebbero concentrate sul rapporto con i principali altri indagati a partire da Renè Benko e da quelli che le carte definiscono «il gruppo affaristico» e nel quale figurano anche gli imprenditori Paolo Signoretti e Peter Hager. Su alcune domande la sindaca si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Riguardo alla secretazione dell’interrogatorio i due difensori di Santi, l’avvocata Torboli e l’avvocato Zilio preferiscono non commentare. «Sono impegnato e concentrato sulla difesa — afferma quest’ultimo — e da oggi (ieri, ndr) sarò in silenzio stampa fino a nuovi sviluppi». Linea di «silenzio stampa» confermata anche da Torboli.
Quella di domani sarà una giornata importante per lo sviluppo delle indagini.
Si terrà, infatti, la seconda — più corposa — tranche di interrogatori di garanzia. Dopo Santi e l’architetto Fabio Rossa, gli unici sentiti venerdì, compariranno davanti al gip Enrico Borrelli il giornalista bolzanino Lorenzo Barzon, l’imprenditore trentino Paolo Signoretti, l’ex senatore (ed ex sindaco di Dro) Vittorio Fravezzi e l’architetto Andrea Saccani. Barzon e Saccani fanno parte del filone «sudtirolese» dell’inchiesta, il primo avrebbe fatto da cerniera tra Hager e l’amministrazione comunale di Bolzano, il secondo è sospettato, come il collega Rossa, di aver gestito autorizzazioni e concessioni a favore del «gruppo affaristico». Signoretti e Fravezzi sono tra i protagonisti della parte trentina, accusati di influenzare la politica locale per un tornaconto delle proprie attività imprenditoriali (Fravezzi è consulente di Heliopolis, l’azienda di Signoretti). Gli ultimi due indagati, Peter Hager e Daniela Eisenstecken saranno interrogati giovedì. Gli avvocati di Hager, come Santi, hanno chiesto la revoca dei domiciliari. Saranno anche loro collaborativi? Una dichiarazione in tal senso arriva da Signoretti: «Desidero esprimere la mia piena fiducia nel lavoro delle autorità procedenti — afferma l’imprenditore — e confido di poter chiarire ogni aspetto della vicenda che mi vede mio malgrado coinvolto. Rimango sereno e ottimista, consapevole di aver sempre operato nella correttezza e nel rispetto delle norme di legge».
Ma anche la sindaca di Riva non dovrà attendere molto per reincontrare il gip. Sarebbe infatti fissato già per la settimana successiva il prossimo interrogatorio, nel corso del quale potranno emergere nuovi elementi.
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