Il dramma

lunedì 9 Dicembre, 2024

Nuova tragedia sul lavoro, esplosione alla raffineria Eni di Calenzano: 2 morti e tre dispersi

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I feriti al momento sono 26, la procura di Prato ha aperto un fascicolo. Mattarella chiama Giani

Una forte esplosione si è verificata in una raffineria a Calenzano. Lo scoppio, intorno alle 10.20, è avvenuto nel deposito Eni in via Gattinella.

Prefettura Firenze: 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi
Sono due le persone morte in seguito all’esplosione. Lo si apprende dalla prefettura di Firenze che ha riunito il centro coordinamento soccorsi. Ci sarebbero ancora tre persone disperse, mentre i feriti accertati sono 9. Intanto, il Dipartimento della protezione civile ha attivato It alert per un raggio di 5 km dalla zona di esplosione per invitare i cittadini a tenere chiuse le finestre e non avvicinarsi alla zona.

Numero feriti sale a 26
Nel pomeriggio la prefettura di Firenze ha fatto sapere che il numero di feriti è salito a 26. Oltre ai 9 feriti accompagnati con le ambulanze presso gli ospedali della zona, due dei quali gravi, altre 17 persone si sono presentate in maniera autonoma in strutture ospedaliere per cure mediche in seguito all’esplosione.

Procura di Prato apre un fascicolo
La procura di Prato, competente per territorio, aprirà «un procedimento penale per appurare le eventuali responsabilità penali per l’esplosione, con conseguente incendio e danneggiamento del deposito Eni di Calenzano, ubicato in via Erbosa n. 27, e degli edifici circostanti, che ha prodotto la morte di due persone e il ferimento di nove, due dei quali trovano in condizioni molto gravi», ha fatto sapere il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, con una nota. A seguito dello spegnimento delle fiamme e della messa in sicurezza un sostituto procuratore, informa la nota, ha curato il sopralluogo e «coordinato le indagini sin dai primi momenti», si legge. «Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante», viene specificato nel comunicato. La Procura di Prato ha coinvolto nelle indagini i militari del comando provinciale dei carabinieri di Firenze e «ha nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione”, inoltre è stato richiesto l’intervento dell’Arpat e dell’Asl Toscana Centro “per evidenziare i profili di possibile responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione».

Eni: «Collaboriamo con autorità giudiziaria»
«Eni sta pienamente collaborando con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause dell’esplosione di una delle autobotti presso la pensilina di carico. Eni conferma che l’incendio è stato completamente domato questa mattina in modo tempestivo dai Vigli del Fuoco». È quanto si legge in una nota della società dopo l’apertura del fascicolo.

Giani: «Evitata propagazione fiamme a depositi vicini»
«I vigili del fuoco hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. In merito all’esplosione dello stabilimento di Calenzano, i tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua. L’incendio è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera», ha scritto sui social il presidente di Regione Toscana, Eugenio Giani.

Mattarella sente Giani: «Solidarietà alle famiglie delle vittime»
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per avere informazioni sui feriti a seguito dell’incidente, per portare la solidarietà alle famiglie delle vittime e per ringraziare i soccorritori che sono intervenuti con grande professionalità. Lo comunica una nota del Quirinale.

Sindaco: «Evento drammatico, proclamato lutto cittadino»
«È stato un evento drammatico ed è vissuto anche con una grandissima preoccupazione della cittadinanza, che ha subito, soprattutto nella parte più vicina al deposito, dei danni, da un’onda d’urto importante, che ha frantumato i vetri delle fabbriche e anche delle case. Naturalmente la cosa più triste è il fatto che ci sono stati dei deceduti e dei feriti, il bilancio purtroppo è molto grave. A Calenzano non si era mai verificato un evento di questo tipo. È sicuramente il fatto più grave accaduto a Calenzano dal secondo dopoguerra ad oggi». Lo ha detto il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, parlando con i giornalisti prima di effettuare un sopralluogo nell’area Eni dell’incidente. «Siamo profondamente addolorati, oggi e domani abbiamo deciso di proclamare il lutto cittadino proprio per onorare le vittime di questo tragico incidente», ha aggiunto il sindaco. La preoccupazione per la presenza del deposito Eni, in cui si è verificata l’esplosione, ha spiegato Carovani, «era insita nella classificazione come stabilimento a rischio incidente rilevante. È stato predisposto da vent’anni un piano specifico di emergenza per queste tipologie di rischi e che è stato il piano che abbiamo seguito nei primi momenti, nelle prime ore, prima che si attivasse anche il tavolo della Prefettura. Quindi abbiamo seguito quelle indicazioni che specificavano chiaramente quali erano le problematiche che ci saremmo trovati ad affrontare e abbiamo quindi seguito quella traccia. Naturalmente le condizioni, le cause sono credo tutte da accertare e quindi su questo ci interrogheremo e interrogheremo anche le altre autorità per capire qual è il futuro di questa situazione, visto che comunque noi abbiamo un contesto di attività produttive, una zona sportiva sopra la ferrovia, un centro abitato a 350 metri».