Meteo
martedì 10 Dicembre, 2024
di Davide Orsato
In quello che finirà negli annali meteo come l’anno più piovoso di una serie che supera il secolo, il mese di novembre — solitamente ricco di precipitazioni — si è rivelato insolitamente secco. Appena due giorni di pioggia nella stazione di Trento Laste: il 20 e il 22, per la precisione, e con una manciata di millimetri. È l’ennesima stranezza climatica del 2024 che emerge dal report stagionale di Meteotrentino.
Ancora caldo, ma meno
Tanto per cambiare l’autunno che — meteorologicamente — si è appena concluso (con il 30 novembre, una convenzione statistica che differisce dai tempi «astronomici», per cui si aspetta il solstizio del 21 dicembre) è finito sopra la media. Ma non di molto: un segnale quasi incoraggiante visti i record a livello globale. A Trento città siamo a un grado sopra la media storica: 13.6 gradi (dato medio di tre mesi, giorno e notte) rispetto ai 12.6 di media. Rispetto al caldissimo 2023, però, è quasi un grado in meno: l’anno scorso infatti si registrò il valore, altissimo di 14.8 gradi.
Stessa situazione a Rovereto: 14 gradi (media storica: 13, nel 2023 furono 15.1), mentre in quota la differenza si fa più marcata: quasi un grado e mezzo di più della media a Lavarone (9.4 gradi, 8 è il valore interdecennale) e a Predazzo (10 gradi, la media è di 8.8). Il mese più anomalo è stato quello di ottobre, con un picco, nella seconda decade, fino a quattro gradi sopra la media: quei giorni sono stati da record assoluto per il loro periodo di riferimento.
Pioggia concentrata
Novembre secco, si diceva, ma settembre e ottobre sono stati di tutt’altro orientamento. Alla fine, i tre mesi autunnali, si concludono, nel capoluogo, con accumulo precipitativo di 403.6 millimetri. Meno dell’anno precedente, decisamente più della media (305.5), mentre i giorni di pioggia, dai 22 ai 25 a seconda delle località (a Trento sono 23) ricalcano, una volta tanto, la normalità climatica. Tra le stazioni «campione» di Meteotrentino, la più piovosa è stata quella di Lavarone, a dimostrazione che molte perturbazioni hanno avuto una configurazione da «stau» (accade quando le masse si raffreddano risalendo i versanti montuosi), tale da aumentare gli accumuli lungo i versanti montuosi al confine con il Veneto. Sul centro degli altipiani cimbri sono caduti, in particolare, 1155 millimetri: il triplo rispetto alla media storica e più di quanto una città come Milano (media pluviometrica annuale: circa 900 millimetri) veda nell’arco di dodici mesi. Generalmente, in tutto il Trentino ha piovuto circa un terzo di più della norma.
Con la fine del mese di novembre, la temperatura media annuale a Trento città, si è attestata a 15.1 gradi. Siamo ancora sul podio degli anni più bollenti e non sorprende più che al primo e al secondo posto ci siano due annate vicinissime: il 2023, con i suoi 15.4 gradi e il 2022, con appena un decimo di grado in meno. Seguono 2018 e 1964, con 14.8 gradi. Le somme definitive si tireranno a dicembre, ma dovrà rivelarsi davvero gelido (finora non lo è stato) per perdere anche solo una posizione.
Ricerche
di Redazione
Riprese le attività con il miglioramento delle condizioni meteo: sul posto Soccorso Alpino e Speleologico Trentino e Guardia di Finanza, supportati dal nucleo elicotteri del corpo permanente dei vigili del fuoco