La delibera
mercoledì 11 Dicembre, 2024
di Leonardo Omezzolli
Un aumento di stipendio del 40% per il commissario ad acta nominato dalla giunta provinciale per l’adozione della variante 13 bis al piano regolatore. Un atto che, pur legittimo e ben motivato stona, involontariamente, per la tempistica che vede l’approvazione effettuata nella giunta del 5 dicembre scorso, due giorni dopo lo scoppio dell’inchiesta che vede indagati l’ormai ex assessore Mauro Malfer e la sindaca Cristina Santi, quel giorno presente in collegamento audio e video a causa degli arresti domiciliari ai quali era sottoposta prima che gli venissero revocati con l’obbligo di dimora. Una stonatura, non tanto per l’aumento in sé al professionista ma per quello che l’inchiesta «Romeo» ha provocato. Ossia lo stallo della Variante 13 bis (si veda il T del 5 dicembre) che vista l’indagine potrebbe non avanzare nella sua approvazione definitiva. Soprattutto visto che questa Variante si concentra in massima parte attorno all’accordo urbanistico siglato tra il Comune e i proprietari dell’ex Cattoi. Insomma un aumento motivato per l’ingente lavoro svolto vista «l’entità e la complessità del contenuto della variante che hanno comportato un notevole impegno di analisi, verifica e controllo della documentazione prodotta dal tecnico progettista e dagli uffici comunali, il necessario confronto con questi e quelli provinciali sui contenuti della variante, l’analisi e la decisione delle numerose osservazioni pervenute, l’approfondimento di cruciali temi paesaggistici». Inoltre perché «la vocazione fortemente turistica dell’area ha reso necessario lo studio di una serie di aspetti urbanistici riguardanti specificamente strutture alberghiere e residenze per il tempo libero, quindi lo svolgimento di quell’attività ulteriore e specifica cui fa riferimento il punto. La giunta ha quindi approvato l’aumento del 40% del compenso».