L'intervista

giovedì 12 Dicembre, 2024

Volontari di Trento, Valentina Amadori: «Con i volontari il campo da volley di Meano è tornato a vivere»

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La volontaria racconta: «Abbiamo messo a disposizione un luogo sano dove giocare liberamente»

Valentina Amadori, 54 anni, lavora come impiegata per una ditta informatica e gestisce, insieme ad altri 20 firmatari del Patto di collaborazione “#Insiemealvolo”, un campetto libero di pallavolo a Meano.
Come ha iniziato?
«Da sempre mi muovo nel mondo sportivo. In famiglia ci piace molto giocare a pallavolo, quindi questo sport sicuramente mi ha dato la spinta per realizzare questo progetto. I miei figli poi sono adolescenti, e spesso l’estate sono alla ricerca di un luogo dove poter giocare a pallavolo liberamente. Diciamo che ad un certo punto ci siamo mossi per capire se questo campetto inutilizzato potesse essere il luogo adatto per loro e per altri ragazzi. Quindi da giugno del 2022 abbiamo attivato questo servizio pubblico grazie alla collaborazione del Comune».
Di cosa si occupa precisamente?
«Mi occupo di aprire e chiudere il campetto due volte a settimana, da giugno a inizio settembre. Ma i volontari iniziano ad aumentare e anche le richieste di giocare, sia di adulti che di ragazzi, quindi dal prossimo anno cercheremo di allargare l’apertura anche a tre volte a settimana fino a fine settembre se sarà possibile.
Qual sono i motivi che l’hanno spinta a svolgere questa attività volontaria?
Volevo che i miei figli e altri ragazzi avessero la possibilità di crearsi un punto di incontro che a Meano non c’era. Un luogo “sano” dove vedersi e giocare liberamente».
Le vite di tutti sono sempre più frenetiche: come fa a trovare il tempo?
«Me lo chiedo anch’io – ride di cuore ndr – Io sono di Avio, la mia famiglia è lì ma lavoro a Trento, quindi gli impegni sono molti. Però non mi scoraggio, diciamo che credo molto in questo progetto e poi so di avere una cerchia di persone che mi sostituiscono quando non ho la possibilità di andare al campo».
Ci racconti un episodio, una storia, una persona incontrata durante la sua attività di volontariato.
«Mi viene subito in mente di questo ragazzo che ha delle difficoltà, ma che ha sentito di questo campo aperto e ha deciso di venire anche solo per avere della compagnia. Quando può gioca altrimenti si siede, ci guarda e sta con noi. È bellissimo vedere come questo campetto stia creando una rete di inclusione di persone diverse».
La sua vita è cambiata da quando ha iniziato a fare volontariato?
«Si è arricchita sicuramente. C’è un’idea di solidarietà, ma c’è anche una progettualità perché vorremmo che questo progetto si allarghi nel tempo, che includa sempre più persone e in particolare gli adolescenti. Poi stare al campetto mi ha permesso di conoscere tante persone di Meano che non avevo mai visto prima, nonostante Meano sia piccolissima».
Questo campetto da pallavolo ha assunto un ulteriore significato tra i ragazzi?
«Già nel progetto c’era l’idea che questo campetto fosse qualcosa di più. Abbiamo sempre più domande per l’utilizzo. Ultimamente abbiamo avuto due gruppi di quindicenni che a differenza di quelli più grandi hanno bisogno di essere guidati, indirizzati anche nel gioco, per cui c’è proprio l’idea di creare un ambiente sano e costruttivo, che vada al di là dello sport».
Mi può dare dei contatti per la sua associazione per chi fosse interessato a farne parte?
«Si può seguire la nostra pagina instagram @insiemealvolo».