La decisione

venerdì 13 Dicembre, 2024

Trento, cinema Roma: la demolizione slitta ad aprile

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Il Tar salva momentaneamente la struttura, ma rimane l’ombra dello sfratto a gennaio

Se quello intorno al cinema Roma è ormai un vero e proprio campionato, in cui le partite si giocano nelle aule dei tribunali civili e amministrativi, a prendersi i tre punti questa volta è stata la Filmax srl, la società della famiglia Lazzeri che gestisce il cinema, mentre ad uscire sconfitta è la famiglia Zanotelli, proprietari delle mura che puntano allo sfratto dei gestori e alla demolizione dell’immobile per realizzare appartamenti e parcheggi. Un progetto che però ora dovrà aspettare perché ieri il Tar di Trento ha sospeso la demolizione almeno fino ad aprile.

Il pronunciamento
Erano due le cause presso il Tribunale amministrativo regionale che ieri vedevano al centro il cinema Roma. Entrambe intentate dalla Filmax Srl di Lazzeri. La prima era quella contro il Comune di Trento per aver concesso il «permesso a costruire» la vecchia concessione edilizia alla famiglia Zanotelli. Un permesso che dava il via libera ai proprietari delle mura a demolire l’immobile nel momento in cui ne sarebbero rientrati in possesso (al momento il cinema è sotto sfratto). Un «permesso a costruire» contro cui la Filmax ha fatto ricorso. L’udienza cautelare di ieri è servita al Tar per pronunciarsi sulla sospensione della concessione edilizia. Sospensione che il Tar ha poi effettivamente concesso ritenendo che l’eventuale demolizione del cinema, prima di aver discusso il merito della causa, avrebbe prodotto un danno irreversibile al ricorrente. La sospensione va fino al 3 aprile, quando ci sarà l’udienza di merito. Fino ad allora quindi il cinema non potrà essere demolito, poi si deciderà sul ricorso contro la concessione edilizia. «Il permesso a costruire è stato concesso su base del silenzio assenso da parte del Comune – spiega l’avvocato Andrea Manca che segue la causa per la Filmax – Noi abbiamo sollevato, in una relazione tecnica dettagliata, vari aspetti che riteniamo illegittimi». «Fino ad aprile il Roma è salvo – dice Massimo Lazzeri, tirando un sospiro di sollievo – Non ci fermiamo, né sul fronte civile, né su quello amministrativo. Andiamo avanti per far valere le nostre ragioni e difendere uno dei pochi cinema di Trento».

L’altro ricorso
Ma ieri al Tar di Trento c’era un’altra udienza, questa di merito, che riguardava il cinema Roma. Quella intentata sempre dalla Filmax contro la Provincia e la Soprintendenza ai beni culturali per non aver concesso al cinema il vincolo di interesse socio-culturale. «In questo ricorso non ci basiamo solo sul valore storico dell’immobile – spiega l’avvocato Manca – Ma anche sul suo valore come bene immateriale. Il cinema Roma è un luogo di aggregazione, svolge un ruolo sociale ed è portatore di cultura diffusa. È uno dei pochi cinema rimasti a Trento, una città ancora ferita dalla perdita dell’Astra, e che crediamo vada tutelato». Terminata l’udienza ora si attende la sentenza, che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Qualora il ricorso fosse accolto la palla tornerebbe alla Soprintendenza ai beni culturali che dovrebbe pronunciarsi nuovamente, ma tenendo conto delle motivazioni della sentenza del tribunale amministrativo.

Lo spettro dello sfratto
Sullo sfondo di questa vicenda rimane il rischio di sfratto per l’attività. Si perché mentre il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso la demolizione in attesa dell’udienza di merito, il tribunale civile, a cui anche la Filmax ha ricorso per gli aspetti contrattuali legati al cinema, non ha ritenuto di sospendere lo sfratto in attesa della causa civile, la cui prima udienza è calendarizzata per il 5 di febbraio, con sentenza attesa prima o durante l’estate. Il primo accesso dell’ufficiale giudiziario è atteso verso la fine di gennaio. Verosimilmente un secondo accesso, quello spesso che prevede lo sfratto esecutivo, potrebbe quindi arrivare verso fine febbraio o inizio marzo. Possibile quindi che, quando il Tar si pronuncerà sulla concessione edilizia, il Cinema avrà chiuso i battenti e la sua sala svuotata, ma è anche sicuro che le sue mura saranno ancora in piedi. L’auspicio di molti trentini è che lo rimangano ancora a lungo.