Istruzione
domenica 15 Dicembre, 2024
di Gabriele Stanga
«In Trentino ci sono quasi 2000 docenti precari e anche per il personale Ata quasi il 25% dei posti è vacante». A dirlo è Pietro Di Fiore, segretario provinciale di Uil scuola, nell’attesa dei nuovi concorsi per il personale scolastico che dovrebbero rispondere almeno in parte alla richiesta di stabilizzazione per il triennio 2024-2027.
Il piano assunzioni
Una domanda cui si è data parziale risposta prima con il piano strutturale per i docenti di scuole medie e superiori annunciato a novembre e l’indizione di un concorso straordinario volto alla loro assunzione a tempo indeterminato. A questo seguono i bandi per l’assunzione a tempo determinato nelle scuole d’infanzia e scuole professionali annunciati ieri e, per completare il quadro, il piano triennale per il personale Ata. Non si conoscono ancora i dettagli di questi bandi ma intanto è arrivato il via libera della giunta alla proposta dell’assessora provinciale all’istruzione Francesca Gerosa. «In primavera mi ero impegnata a lavorare con le strutture ad una pianificazione per tutto il comparto scuola, e in questa direzione ci stiamo muovendo – le sue parole – Il piano triennale completa la programmazione dei concorsi già avviata per il comparto dei docenti e stabilisce le modalità e le tempistiche delle procedure per l’accesso a posti di lavoro a tempo indeterminato».
Rinnovo graduatorie
La programmazione, che si estende fino al 2027, è stata elaborata tenendo conto delle stime sul fabbisogno di personale, in base ai pensionamenti previsti secondo le leggi attuali e alla situazione delle graduatorie ancora in vigore. È stato peraltro considerato l’impatto della normativa introdotta dalla legge di assestamento 2023, che stabilisce un’alternanza tra concorsi pubblici ordinari e procedure di stabilizzazione. Approvato venerdì anche il rinnovo delle graduatorie del personale insegnante della scuola dell’infanzia e della formazione professionale. Le domande potranno essere presentate a partire dal 19 dicembre, la raccolta sarà attiva per trenta giorni ed i relativo bandi saranno pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione il giorno precedente. Un passo importante, dice la vicepresidente «per garantire la stabilità lavorativa per i tanti professionisti che da anni lavorano con dedizione e passione in favore del nostro sistema di istruzione».
I sindacati
«Siamo contenti ma aspettiamo il contenuto dei bandi – commenta Monica Bolognani, segretaria di Cisl Scuola – La programmazione si estende fino al 2027, noi vorremmo avere un concorso subito per le figure sulle quali c’è scarsezza come il personale di segreteria. Lì servirebbe un concorso subito e in particolare uno straordinario, per stabilizzare chi lavora da anni, l’ultimo è stato nel 2021. A quello che c’è stato detto in un incontro precedente, invece, dovrebbe essercene uno ordinario ma non immediato». Le segreterie scolastiche infatti vivono un momento particolarmente difficile per quanto riguarda l’organico. In via straordinaria l’anno scorso è stato aperto l’accesso a 25 figure in più ma restano ancora molte le posizioni da coprire: «I posti vacanti per i coadiutori amministrativi scolastici sono 115 al primo settembre. A questi si aggiungeranno i pensionamenti di quest’anno». Preoccupato su questo versante anche Di Fiore: «Le segreterie sono spesso sottovalutate se non funzionano è come avere un motore mancante. Molti coadiutori amministrativi andrebbero stabilizzati». Ma le richieste sindacali riguardano anche assistenti educatori, collaboratori scolastici: «Servono figure specifiche per gli alunni 104 e quindi chiediamo concorsi anche per loro – afferma Bolognani – D’altra parte è un bene che ci sia un concorso per collaboratori scolastici, ne serve un numero maggiore. Ci sono molti plessi scolastici non presidiati in modo adeguato, spesso in periferia. Un esempio è l’istituto comprensivo Alta Val di sole nel quale i collaboratori si spostano quotidianamente per garantire alcune ore di sorveglianza al giorno, il che significa che sono sotto organico».
Un commento poi anche sul versante docenti: «Criteri troppo stringenti rischiano di tagliare fuori tanti bravi professionisti che nella scuola stanno lavorando sodo». Di diverso avviso è Monica Motter, sempre di Uil scuola: «Temiamo non ci sia una qualche salvaguardia per chi lavora da tanti anni – spiega – per questo chiediamo che uno dei tre anni di servizi richiesti debba essere stato prestato sul territorio provinciale». Torna poi su collaboratori scolastici: «Proporremo maggiore salvaguardia anche per per loro, soprattutto per i collaboratori di vecchia data che non hanno il titolo di accesso, dato che si è passati dalla terza media al biennio di scuola superiore».