Il caso
domenica 15 Dicembre, 2024
di Redazione
Terremoto nel settore lattiero-caseario del Trentino. Prima Latte Trento, poi Rumo e ora anche il caseificio di Fondo si prepara a lasciare il consorzio Concast Trentingrana. «Remunerazioni basse», questa una delle principali motivazioni. Ma il numero uno di Federcoop esprime perplessità per la decisione: «Tutti i soci del consorzio hanno deciso insieme di avviare un percorso di analisi e miglioramento, consapevoli delle difficoltà esistenti – dichiara in una nota Roberto Simoni, presidente della Federazione trentina della cooperazione – L’obiettivo è affrontare le criticità e individuare soluzioni concrete per rafforzare la filiera. Disdire la partecipazione al Consorzio prima di avere in mano i risultati di questo percorso è un atto affrettato e poco costruttivo».
Il progetto di analisi
A Latte Trento viene riconosciuta «coerenza nella propria scelta – si legge nella nota della Federazione – motivata dalla percezione di un Consorzio ritenuto non in grado di fornire risposte concrete alle sollecitazioni avanzate dalla cooperativa». La posizione di Fondo e Rumo, invece, appare «meno comprensibile».
Di recente la Federazione, in accordo con la Provincia, ha avviato un progetto di analisi in collaborazione con la società di consulenza Gabrielli&Partners. La finalità è quella di «sfrondare la discussione da inutili e pericolosi personalismi, affrontare con chiarezza le criticità che da anni caratterizzano il sistema e, infine, definire un coraggioso piano strategico – a cui seguirà un piano industriale – capace di rilanciare un settore fondamentale per il Trentino», prosegue il comunicato.
Rumo e Fondo «sapevano»
Ecco, secondo la Federazione, i caseifici di Fondo e Rumo «erano pienamente consapevoli del progetto di analisi, i cui risultati avrebbero dovuto rappresentare la base di valutazione per qualunque decisione – sempre pienamente legittima, si intende – sull’eventuale uscita da Concast». «I rappresentanti di Rumo e di Fondo – si aggiunge – nel consiglio di amministrazione del consorzio del 12 agosto scorso, hanno votato a favore dell’iniziativa».
Simoni: «Perplessità»
Sulla vicenda interviene il presidente Simoni: «Registrare come non si sia voluto attendere gli esiti dello studio prima di prendere decisioni così rilevanti dispiace e solleva perplessità sulle ragioni di questa accelerazione. Al contempo rafforza la determinazione nel portare all’attenzione dei consigli di amministrazione interessati i risultati della nostra analisi nel pieno rispetto delle tempistiche a suo tempo promesse».
Domani i risultati
La Federazione fa sapere che nella giornata di lunedì 16 dicembre sarà richiesta la disponibilità di Concast e Latte Trento a incontrare la Federazione per la presentazione dello studio. Analaga opportunità verrà proposta ai caseifici di Rumo e Fondo così come a tutti i soci, «nella ferma e piena convinzione che solo un forte e credibile progetto unitario potrà offrire adeguate prospettive di redditività a favore degli allevatori, veri e unici destinatari finali di ogni decisione che verrà assunta», si conclude.
L’analisi in otto punti
Nella nota di Federcoop, infine, si riepilogano gli otto punti del lavoro di Gabrielli&Partners: indagare a fondo il presente e ipotizzare un possibile domani dell’allevamento trentino, in particolare bovino ma non solo, con un’indagine quali-quantitativa su 610 stalle; intervistare consiglieri, persone considerate chiave in Concast e nei caseifici, coinvolgere stakeholder di riferimento; analizzare i trend di consumo retail e del turismo enogastronomico; segmentare le vendite per mix prodotto e cliente; definire un benchmark economico finanziario dei competitor; esplorare il mercato potenziale provinciale per consumi retail e turistici; considerare i correlati aspetti organizzativi e di bilancio; proporre infine uno scenario al quale guardare per ritrovare unità all’interno del mondo lattiero caseario cooperativo.
I numeri del Consorzio
Nel 2023 il valore della produzione registrato da Concast Trentingrana è stato di 63,4 milioni di euro. I caseifici associati sono 14 e rappresentano il riferimento per 635 allevatori, che l’anno scorso hanno conferito 115mila tonnellate di latte. Nel 2023 sono state prodotte 95mila forme.