Il caso

giovedì 19 Dicembre, 2024

Regione e politica: scatta l’aumento per i consiglieri da febbraio mille euro in più in busta paga, indennità su del 10,5%

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Ma Paccher (Lega) difende l'aumento: «Siamo gli unici a non applicare il valore Istat»

Scatta l’aumento per i consiglieri regionali. A partire da febbraio i 70 membri trentini e altoatesini riceveranno oltre mille euro lordi in più in busta paga. L’adeguamento è collegato al rinnovo del contratto collettivo del personale della Regione: si applica la stessa percentuale concordata per tutti i dipendenti, cioè circa il 10,5%. Ieri è stata approvata la legge di bilancio 2025 della Regione. E nella manovra è stato previsto il fondo per «il finanziamento dei maggiori oneri connessi al rinnovo del contratto».
La legge
Nel 2023 la normativa è cambiata. Fino allo scorso anno, infatti, lo stipendio dei consiglieri veniva adeguato in base al ben più generoso indice Istat. Per capirci, oggi, se ci fosse stato il meccanismo Istat, l’aumento sarebbe stato di circa il 17%.
La riforma delle indennità provocò una discussione accesa lo scorso anno. La Svp proponeva un aumento del 13%, ma trovò l’opposizione di una parte della stessa maggioranza. Alla fine, con un emendamento della Lega a firma di Mirko Bisesti, si decise di agganciare la rivalutazione delle indennità al contratto dei circa 650 dipendenti della Regione. Cioè il meccanismo attuale. Le opposizioni, invece, avevano proposto di equiparare l’adeguamento a quello di tutti i lavoratori pubblici o privati. Filippo Degasperi (Onda) aveva chiesto di abolire in toto l’indicizzazione delle indennità.
L’accordo
Ma torniamo a parlare di oggi. Il 2 dicembre è stato siglato l’accordo stralcio per il rinnovo del contratto 2022-2024 dei dipendenti dell’area dirigenziale e non dirigenziale della Regione. La Cgil e un’altra sigla sindacale non hanno firmato perché chiedevano di coprire l’inflazione del 17%. L’accordo, invece, prevede un aumento salariale di circa il 10,5%.
Ora è partita la consueta verifica da parte della Corte dei conti. Secondo fonti sindacali, nel giro di poche settimane si dovrebbe arrivare alla firma definitiva. L’erogazione dell’aumento è prevista a partire da febbraio, se non da gennaio. Le risorse per il rinnovo – quasi 7 milioni di euro – sono state già stanziate nell’assestamento di bilancio della scorsa estate.
Effetti sui consiglieri
E ora scatterà in automatico anche l’adeguamento delle indennità dei consiglieri. Nella manovra approvata ieri la maggioranza si è premurata di istituire il fondo per il surplus di spesa: si parla di circa 850mila euro in più a carico delle casse pubbliche.
Oggi i consiglieri regionali percepiscono un’indennità mensile lorda di 10.445 euro, più un importo forfettario netto mensile di 700 euro (l’indennità netta è di 5.896 euro). Con l’aumento del 10,5%, lo stipendio dei membri del Consiglio arriverà a circa 11.500 euro, oltre mille euro in più appunto.
«Così risparmiamo»
«L’adeguamento sarà automatico», conferma il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher, che però rimarca il risparmio introdotto in Regione. «Nel resto d’Italia si applica la rivalutazione Istat — dice — Noi, invece, abbiamo deciso di equipararci a tutti gli altri dipendenti della Regione. Siamo gli unici in Italia. Questo era l’unico modo per risparmiare soldi pubblici».
Proroga anti-Madia
Intanto ieri, sempre in relazione alla manovra, è stata prorogata fino al 2027 la deroga alla legge «Madia» per la società Autostrada del Brennero, in scadenza a fine anno. I consiglieri di amministrazione continueranno a essere 14 anziché 5 per garantire la rappresentanza di tutti i soci pubblici. E continuerà a non essere applicato il limite dei 240mila euro previsto per i compensi. Anche se in Regione c’è una norma che prevede il contenimento delle spese come se ci fosse un Cda a 5. Inoltre il presidente Arno Kompatscher ha assicurato alle minoranze che sarà rispettato il tetto dei 240mila. Contrarietà e dubbi sono stati espressi sull’emendamento da Verdi, Pd e Team K.