Cultura e spettacoli
lunedì 23 Dicembre, 2024
di Gabriele Brugnara
«E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini, eran deserte nella rigida notte. E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie, da questa casa a quella, per godere della raccolta festa degli altri; mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo: – Buon Natale – e sparivo».
La grande letteratura di «Sogno di Natale» del Premio Nobel Luigi Pirandello ci introduce al cuore delle imminenti festività, fatto dello stare insieme, ma anche di tempo libero da trascorrere tra natura e cultura, grazie alle poliedriche opportunità che il Trentino propone.
Basta salire a Castel Thun, Castel Beseno e Castel Stenico (chiusi Natale, Capodanno, Epifania), sedi territoriali del Castello del Buonconsiglio, per assaporare l’incontro tra storia, arte e paesaggio. Nelle sedi del Muse, natura e scienza si intrecciano invece al Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, dove, al calare della notte, si accende l’installazione luminosa «Preistorie spaziali» (chiuso a Natale e il 31). Al Giardino Botanico Alpino alle Viote del Monte Bondone, il 28 dicembre, 2 e 5 gennaio, nella natura ci si potrà immergere davvero con le ciaspolate di «Giardino d’inverno», per imparare a riconoscere le tracce di animali e scoprire le strategie di adattamento al freddo.
Chiusi tutti i musei e castelli nel giorno di Natale, la magia delle feste è protagonista indiscussa dei giorni successivi in tutto il territorio provinciale. Il nostro viaggio inizia nelle eleganti sale del Castello del Buonconsiglio di Trento — arricchite dalla mostra «Omaggio alle arti. Un decennio di acquisizioni e restauri», dedicata alla storia centenaria del museo — e si carica di poesia nei suggestivi giardini del maniero, decorati a festa.
A pochi passi, il Museo Diocesano Tridentino (chiuso Natale, Capodanno, Epifania) presenta la mostra «Volti nel tempo. Ritratti e figure di cinque secoli», che con dipinti, disegni e sculture, spazianti da fine Cinquecento a metà Novecento, racconta come il ritratto non sia solo un modo di immortalare il volto, ma un mezzo per esplorare la psicologia, le modalità di rappresentazione del potere e i canoni di bellezza delle diverse epoche.
Sempre in centro storico, alla Galleria Civica (una delle tre sedi del Mart) è in corso «Il sacrificio del miele», la più completa mostra personale dedicata da un museo pubblico all’opera di Francesco De Grandi, che attraverso colori netti e accesi evoca un immaginario fantastico e celebra la natura (chiuso a Natale).
Le atmosfere natalizie avvolgono anche la Trento romana con lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, sotto piazza Cesare Battisti, e la Villa di Orfeo, in via Rosmini (chiusi a Natale e Capodanno), gestiti dalla Soprintendenza per i Beni culturali che si occupa anche del Museo delle Palafitte di Fiavé (aperture straordinarie nei giorni di sabato e domenica e tutti i giorni dal 26 al 30 dicembre dalle 13 alle 18 (chiuso a Natale).
Aria di festa pure al Muse (chiuso a Natale), che tra le molteplici attività suggerisce «Collezione Antropocene»; «Tocco di natura. Viaggio nell’adattamento animale»; «La Terra dura più degli imperi». Riaperto per le bambine e i bambini da zero a cinque anni lo spazio immersivo «Maxi Ooh!» riallestito sul tema del bosco (entrata gratuita durante le feste con prenotazione obbligatoria). Anche il quartiere delle Albere si anima con il «Natale della scienza», fatto di letture animate, laboratori creativi e giochi.
Attendono il pubblico anche le principali sedi espositive della Fondazione Museo storico del Trentino (chiuse a Natale, l’1 gennaio aperte dalle 14 alle 18). Alle Gallerie sono visitabili, tra le altre, ad ingresso libero: «Records – Anelli di congiunzione», l’esposizione che introduce ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026; «La via del Brennero. Il viaggio dalla Mitteleuropa al Mediterraneo», una riflessione sul significato della costruzione dell’opera viabilistica come motore di sviluppo per il territorio, nel più ampio contesto culturale che vede il valico del Brennero al centro di una storia millenaria e «Giacomo Matteotti a cento anni dal suo assassinio». Al Museo dell’aeronautica Gianni Caproni, oltre all’esposizione permanente di velivoli storici, è visitabile la mostra «Il dominio dell’aria: genesi e realtà del bombardiere Ca.3», mentre al Forte di Cadine (ingresso libero) si dà spazio ai temi della Grande Guerra e del sistema fortificato trentino.
Al Mart di Rovereto da non perdere «Etruschi del Novecento», la mostra che racconta di come la misteriosa civiltà etrusca abbia influenzato la cultura del XX secolo, passando attraverso l’estetica di artisti quali Campigli, Giacometti, Picasso e Gio Ponti. Imperdibile il nuovo allestimento delle Collezioni del Mart e quello di Casa d’Arte Futurista Depero (chiusi a Natale, aperti l’1 gennaio dalle 15 alle 20).
Sempre a Rovereto, al Museo della Città, merita una visita «Real», un percorso che esplora i meccanismi della visione umana, mentre il Museo storico italiano della guerra (chiuso a Natale, il 31 dicembre e l’1 gennaio) racconta «Il Vietnam dimenticato. Legionari italiani in Indocina 1946-1954» il progetto sulla partecipazione italiana ad una delle cosiddette «guerre di decolonizzazione».
Aperture straordinarie anche al Museo Alto Garda di Riva del Garda (chiuso il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio), dove è stato da poco inaugurato il percorso «Pietre parlanti nella preistoria. La statuaria preistorica in Italia».
A San Michele all’Adige il Mets – Museo Etnografico Trentino San Michele attende il pubblico con la mostra «Selvatico sarai tu!» (chiuso Natale e Capodanno). Da mettere in agenda anche una visita al Museo Casa De Gasperi e al Museo Per Via, con l’esposizione «Dare forma a un sogno. 150 anni di Villa Daziaro» (chiusi a Natale, Capodanno e la mattina del 27 dicembre). Per le festività riapre infine anche il museo Lusèrn con la mostra «Piante selvatiche e noi» (tutti i giorni dal 26 dicembre al 6 gennaio 9.30-12; 13.30-17) e la pubblicazione presentata ieri «Billz gegrés un biar – An herbarium for Lusérn” – “Piante selvatiche e noi – Un erbario per Luserna».