Il trionfo

lunedì 6 Gennaio, 2025

Tour de Ski, sul Cermis sventolano le bandiere norvegesi

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Johaug e Klæbo dettano legge, seppur in modo diverso. Ottima prova di Pellegrino, settimo nell'ultima tappa e quarto in classifica generale

I norvegesi Therese Johaug e Johannes Klæbo hanno colto in Val di Fiemme la propria quarta vittoria nella classifica Overall del Tour de Ski, pareggiando i conti con la polacca Justyna Kowalczyk e l’elvetico con origini a Castelfondo Dario Cologna. Tra Lago di Tesero e il Cermis è stata anche grande Italia con Federico Pellegrino, 7° alla Final Climb e 4° in classifica generale. Al maschile è stata una Final Climb con il sapore della rivincita per il vincitore di tappa Simen Hegstad Krüger: il norvegese sabato aveva «buttato alle ortiche» la Skiathlon con una caduta in discesa a Lago e compromesso il suo piazzamento nella classifica generale. Domenica però ha abbassato la testa e «spianato» le rampe del Cermis, imponendo un ritmo serrato non appena la pista si è impennata. All’arrivo Krüger ha preceduto l’austriaco Mika Vermeulen, che con il 2° posto alla Final Climb ha conquistato il medesimo piazzamento anche nella Overall, e il tedesco Friedrich Moch che con un’accelerata clamorosa nel finale ha sorpassato negli ultimi metri il francese Lapalus, il quale si è consolato con il primo pettorale viola (Climb) nella storia del Tour de Ski. L’Italia può festeggiare perché con una performance da grandi giornate Pellegrino ha ottenuto il 4° posto nella generale, bissando il miglior risultato al Tour ottenuto nel 2023. Il valdostano è 7° sul Cermis, 10° un ottimo Lorenzo Romano. Il re del Tour de Ski è però Klæbo che ha calcolato con grande argutezza i distacchi dai rivali, gestendo la situazione e concludendo la sua Final Climb al 18° posto. La festa norvegese è stata completata da Johaug che durante la scalata della Final Climb ha fatto il bello e il cattivo tempo. Hanno provato a resistere le varie Slind, Weng, Andersson, Sanness, Diggins, ma c’è stato poco da fare contro lo strapotere della fuoriclasse vichinga: sul traguardo Johaug ha rifilato 25” a Slind (seconda anche nella generale, davanti a Diggins) e 28” a Weng. L’Italia al femminile, rappresentata da Anna Comarella e dalla padrona di casa Caterina Ganz, ha portato a casa un 16° e un 23° posto.

Soddisfatto all’arrivo Federico Pellegrino «Io penso che l’arma vincente nella vita ma anche nello sport sia la pazienza, se sei capace di avere abbastanza fiducia in te stesso e concederti un po’ di pazienza in più, spesso e volentieri il ritorno a medio e lungo termine è nettamente superiore di quello a breve termine. Tanti atleti magari si fanno ingolosire ed attaccano troppo presto, io invece ho imparato a conoscermi e a sentire il limite da non oltrepassare, fino a un certo punto, poi le energie finiscono ma comunque ormai si è in dirittura d’arrivo. Così facendo arrivano i risultati, chissà che non potessero arrivare anche risultati migliori di quelli arrivati, ma punto per punto si costruisce la prestazione. Non è scontato che farò un altro Tour de Ski, se questo fosse l’ultimo sono contento di come l’ho gestito e concluso». Di altro umore Caterina Ganz: «Nell’ultima tappa proprio non ne avevo, purtroppo sia ieri che oggi ho tirato fuori l’anima ma ero davvero troppo stanca. C’è comunque ancora tutta una stagione davanti a me, sono orgogliosa di me e di aver finito il Tour, pur facendo così tanta fatica».