il caso

venerdì 10 Gennaio, 2025

L’autopsia blocca il funerale di Agostini, la Procura indaga: «Possibili ritardi nei soccorsi»

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Le esequie del fotografo di Grigno erano previste per oggi alle 14. Il 64enne era stato trovato morto sulle Orobie venerdì scorso, sei ore dopo la chiamata al 112

Slitta il funerale di Giampietro Agostini, il fotografo professionista e insegnante di Grigno, trasferitosi molti anni fa a Milano, morto nel corso di un’escursione in alta val Brembana lo scorso venerdì. E proprio oggi, a una settimana di distanza, si sarebbero dovuti tenere l’ultimo saluto, al cimitero della chiesa di San Giacomo, alle 14. Ma non ci saranno le sue ceneri: la cremazione, infatti, è stata fermata dalla Procura di Bergamo, che ha requisito la salma per ulteriori accertamenti. Serve ancora tempo per l’autopsia, disposta dal pubblico ministero, per fare chiarezza su quanto accaduto.
Agostini si era recato sulle Orobie, con una camminata che dal pian dell’Avaro saliva al rifugio Benigni, nella mattinata del 3 gennaio. Un’escursione invernale, in una zona da lui non molto conosciuta che si sarebbe dovuta concludere in giornata. Sulla via del rientro qualcosa è andato storto. Una caduta, oppure un malore. Fatto sta che alle ore 15 dal cellulare di Agostini è partita una telefonata, una richiesta d’aiuto alla centrale del 112. Poi il caos.
Ritardi ed errori
Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri bergamaschi tra gli operatori della centrale, le indicazioni arrivate da Agostini sarebbero state confuse, forse perché non era pratico della zona, o forse perché stava particolarmente male mentre telefonava. I soccorsi hanno preso una direzione sbagliata, puntando verso una zona più a sud. Il tutto mentre un elicottero sanitario, in uso all’Asst di Bergamo sorvolava proprio la zona dove si trovava Agostini, per soccorrere un altro alpinista infortunatosi lievemente. Un secondo elicottero è quindi partito da Milano ma è dovuto rientrare per il buio. Il tutto mentre il soccorso alpino della val Brembana si attrezzava via terra. In serata è infine decollato un terzo elicottero, da Como, abilitato al volo notturno: è stato così che, attorno alle 21.30, oltre sei ore dopo la chiamata di emergenza, è stato trovato il corpo di Agostini. Ma non c’era più nulla da fare.
Il tentativo con i droni
Tra i corpi di soccorso coinvolti, c’è stato anche quello dei vigili del fuoco, che hanno fatto ricorso ai droni. Un passaggio che ha aiutato nell’ultima, disperata, fase di ricerche, ma che è iniziato solo verso la serata. Poteva essere anticipato? C’è stato qualche errore nelle comunicazioni. L’autopsia cercherà di fare chiarezza, innanzitutto, su quella che è stata la causa di morte di Agostini. In questo modo si capirà se, intervenendo prima, era possibile salvarlo. Ma sarà solo un primo passo, perché poi ci sarà da capire cosa è andato storto dopo la chiamata.
Per poter fare tutti gli accertamenti medico legali del caso, la salma è stata fermata dunque dall’autorità giudiziaria. Il funerale si farà solo dopo la cremazione, chiesta dalla famiglia. Agostini nel capoluogo lombardo aveva trovato il coronamento professionale, pubblicando monografie e diventando docente presso il centro Bauer, scuola di fotografia e design con un decenni di storia alle spalle. Ma il luogo scelto per la sepoltura è quello a cui Agostini, 64 anni, era più legato, dove è nato, cresciuto e dove tornava non appena poteva: Grigno. E nella bassa Valsugana — che amava immortalare nelle sue foto — aveva, del resto, ancora moltissimi amici e affetti. Le esequie, a questo punto, potrebbero essere fissate la prossima settimana.