la polemica

venerdì 10 Gennaio, 2025

Montevaccino, assemblea rovente: i residenti contro il sindaco per l’antenna installata vicino alle case

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Toni accesi contro il Comune. Il primo cittadino: «Non sono stato informato. Stiamo approfondendo»

Serata bollente a Montevaccino per discutere dell’antenna per la telefonia mobile. «Chi mi ripaga il minor valore degli immobili? Quest’antenna noi non la vogliamo», dicevano molti dei residenti. Sono stati molto duri ed accesi i toni durante la serata. L’evento, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, ha ospitato gli interventi dei rappresentanti dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente e dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Da parte del Comune, erano presenti il Sindaco Franco Ianeselli, gli assessori Monica Baggia ed Italo Gilmozzi, introdotti dal Presidente di Circoscrizione Andrea Vilardi. Il primo cittadino ha aperto una riflessione con un mea culpa sul modo in cui si è svolta la vicenda: «A me è capitato di apprenderlo dal giornale come voi e non è così che doveva andare. Stiamo facendo una verifica nei nostri uffici per una riflessione e in quanto Sindaco mi prendo la responsabilità. La Provincia ha scelto di non partecipare per la decisione ancora pendente al Tar ma siamo contenti che ci siano gli esponenti di Appa ed Apss per chiarimenti dal punto di vista della salute». Per Appa ha preso parte all’incontro Carla Malacarne, che ha chiarito come tra i ruoli dell’Agenzia c’è la valutazione previsionale, che è stata espressa anche nel caso di Montevaccino per il rilascio di parere radioprotezionistico-ambientale. La normativa nazionale, hanno ricordato gli esponenti di Appa, prevede una legge quadro nel 2001, e due Decreti attuativi che hanno stabilito i limiti, soprattutto il Decreto sulle alte frequenze, Dpcm 8 luglio 2003. Il principio di precauzione prevede, oltre a un limite di esposizione che non deve mai essere superato, un valore di attenzione, per proteggere da possibili effetti a lungo termine, e degli obiettivi di qualità. Le tecnologie che vengono messe in atto con l’installazione dell’antenna restano tutte sotto le soglie indicate.
Per quanto riguarda il valore di attenzione, la discussione si è incentrata sul fatto che la valutazione dell’impianto di Montevaccino è stata effettuata quando vigeva il vecchio valore pari a 6 volt su metro, passato poi dal 29 aprile a 15 volt su metro.
Nel caso di Montevaccino è stata richiesta un’autorizzazione unica, come previsto per nuove strutture di altezze superiori a 3 metri; in caso contrario si procede con Scia.
Francesco Pizzo, dirigente Apss, ha rassicurato la platea rispetto ai rischi legati alle radiazioni non ionizzanti, che sono quelle legate ad impianti come quello delle antenne e non sono in grado di arrecare danni cellulari e penetrare l’organismo fino al Dna, come accade invece a quelle ionizzanti. Quanto all’esposizione ai campi elettromagnetici, Pizzo ha evidenziato la presenza di un numero sufficiente di studi di laboratorio ed epidemiologici per effettuare valutazioni.
Poco spazio però è stato concesso dai montesi per l’analisi e la riflessione degli esperti: in molti momenti della serata si sono ripetute interruzioni e contestazioni. La popolazione si è mostrata comprensibilmente ostile, a fronte di un’installazione ormai già avvenuta. Ianeselli ha affrontato a viso aperto numerosi interventi dai toni molto accesi: i cittadini hanno alzato la voce di fronte ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale, peraltro i soli che ci hanno messo la faccia, rimarcando il tema della svalutazione del valore delle case che si sono trovate ad avere un’antenna a pochissimi metri da casa, rimarcando il fatto che gli abitanti non vogliono l’impianto sul loro territorio e ritengono compito della classe politica individuare un’altra collocazione. In molti momenti della serata si sono ripetute interruzioni e contestazioni.