L'appello
venerdì 10 Gennaio, 2025
di Redazione
Il gruppo Isera Oltre ha contestato la decisione dell’attuale amministrazione comunale di cambiare la destinazione d’uso, come previsto dalla recente variante al PRG, del terreno dell’ex ristorante “il Poggio”, situato proprio all’ingresso del paese. «Un’area privata da tempo in stato di abbandono, certo, ma dall’enorme potenziale», scrive Isera Oltre.
«Anche noi siamo favorevoli a una revisione della destinazione d’uso di quel terreno – che certo non può rimanere nella condizione attuale per sempre – ma siamo però profondamente contrari alla soluzione individuata dall’amministrazione», proseguono gli attivisti.
La variante approvata prevede infatti, nella parte nord del terreno, la costruzione di 20 nuovi appartamenti, «un numero che per un comune ancora piccolo come quello di Isera avrà un impatto significativo non solo sul piano estetico, ma anche dal punto di vista sociale e dell’accesso ai servizi, come le classi dell’asilo nido», denuncia il gruppo.
Nel mirino anche la destinazione della parte sud «per un non definito utilizzo turistico, che può contemplare anche la costruzione di un centro commerciale su due piani, un intervento – rilancia l’associazione – potenzialmente dannoso per il tessuto urbano e il paesaggio di Isera, oltre che per le attività economiche già presenti nel territorio».
Disappunto anche per il progetto di realizzare un parcheggio «di cui però non sono definiti nemmeno il numero degli stalli, e che comunque, considerando la posizione dello stesso, è logico intuire verrà usufruito solamente dagli abitanti del nuovo condominio, a causa della sua distanza dal centro; e un passaggio pedonale, fra il resto già esistente, anch’esso destinato all’utilizzo prevalente dei soli abitanti della neonata zona residenziale!», progetto che, secondo i detrattori, non avrà nessun beneficio per la cittadinanza.
Sotto accusa anche la scarsa divulgazione del progetto tra la cittadinanza. «Si tratta dunque, a nostro avviso, di un’azione che tiene conto solo delle legittime aspirazioni del privato, e che è vicina alla speculazione edilizia», conclude Isera Oltre.
I dati
di Gabriele Stanga
A rivelarlo la Camera di Commercio. L’anno scorso a Trento e Rovereto aperte 41 liquidazioni, 10 in più del 2023. De Zordo: «Attenzione ma niente allarmi» Preoccupati, invece, Busato e Paissan: «Segnale da cogliere»