Il caso
domenica 12 Gennaio, 2025
di Redazione
È stato segnalato al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) un caso di infezione intestinale di origine alimentare in un bambino di 9 anni. L’indagine epidemiologica condotta per riconoscere la fonte di infezione – riferisce l’Apss – ha evidenziato una probabile correlazione con il consumo di un formaggio prodotto a partire da latte crudo (non pastorizzato). Il bambino, di Trento, è stato portato in ospedale, ma non avrebbe riportato gravi conseguenze.
Il lotto del formaggio interessato – il Puzzone di Moena – è stato prontamente ritirato dal commercio. L’azienda sanitaria raccomanda a chi avesse acquistato nell’ultimo periodo questa tipologia di formaggio di non somministrarlo ai bambini, alle donne in gravidanza e alle persone con depressione del sistema immunitario.
Il latte crudo utilizzato per produrre questi formaggi – spiega l’Apss – non ha subito trattamenti termici come la bollitura o la pastorizzazione che consentono di controllare eventuali germi patogeni che si possono trovare nel latte dopo la mungitura e che possono comportare un rischio per la salute per i bambini di età inferiore a 10 anni, per le donne in gravidanza e per le persone con depressione del sistema immunitario.
Nelle settimane scorse si era registrato un caso di intossicazione da escherichia coli: una bimba di 1 anno era finita in ospedale dopo aver mangiato formaggio a latte crudo.
Le operazioni
di Redazione
A 2400 metri, portati dall'elicottero dei vigili del fuoco, operatori del Soccorso alpino di tutto il Trentino e finanzieri del Soccorso alpino. Oltre 140 le persone coinvolte oggi nelle operazioni. Ricerche al momento sospese