la storia

martedì 14 Gennaio, 2025

La Barberia dopo 32 anni si trasferisce e allarga la sua squadra. «Il taglio più strano? La scritta “Spritz Aperol” di colore arancione»

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Il titolare Alberto Anegg: «Nella vecchia bottega arriverà una gelateria»

Passione, dedizione e apertura mentale. Potrebbe riassumersi con queste poche parole la formula vincente di Alberto Anegg, il barbiere che dagli anni Novanta è un punto di riferimento a Martignano, in via Leone Serafini. La sua storia inizia, però, qualche anno prima. Nato a Bolzano il 25 settembre del 1959 da papà Guido e mamma Flora Bonora, quella di Alberto è una passione nata per caso, come lui stesso racconta e non, come spesso avviene nelle professioni, perché ereditata. Guido Anegg, dopo aver combattuto in guerra, aver vissuto la durezza degli anni della Seconda guerra mondiale in Russia, a Stalingrado, oltre che dei campi di concentramento, è tornato casa, in Alto Adige. Poco dopo ha incontrato Flora, la donna che ha poi sposato e con la quale ha avuto tre figli: Alberto, German e Ugo. Quando Alberto era ancora un bambino, la famiglia Anegg si è spostata a Trento, nel quartiere di Canova, perché papà Guido aveva iniziato a lavorare in Provincia come usciere e traduttore. «Io ho iniziato a lavorare come barbiere nel 1974, è stato il mio primo lavoro» racconta Alberto. «Quando ero ragazzo avevo un vicino di casa che era il barbiere Antonio Furlan e mio padre si era rivolto a lui per l’estate, per vedere se potevo fare qualcosa nel suo negozio. Ho iniziato così, mi è piaciuto e poi sono andato avanti. Mi aveva assunto suo papà, Luigi Furlan e quando è mancato, ho continuato a lavorare con il figlio». Peri primi anni Alberto ha lavorato come dipendente nel negozio che c’era in piazza della Portella, poi tra il 1980 e il 1981 è partito per il servizio militare e, quando è tornato, ha ripreso il lavoro da barbiere, insieme a Furlan, con il quale ha aperto una società. «Siamo stati in società fino al 1993, ma poi si è liberato un locale a Martignano, dove prima c’era un ambulatorio medico, quindi mi sono spostato e ci sono rimasto dal 17 febbraio di quell’anno, fino al 24 settembre del 2024» racconta Alberto. «Dopo 32 anni ci siamo spostati in un locale di fronte e più grande, perché siamo cresciuti bene e il reparto femminile era molto compresso. Nel mio ex salone storico aprirà una gelateria». In tutti questi anni, ormai cinquanta da quando ha iniziato a curare i capelli e l’immagine di chi si sedeva su una delle poltrone del suo negozio, Alberto ha visto mode passare e mutare radicalmente, oltre ad aver vissuto tantissime emozioni. Il primissimo ricordo, racconta: «È legato a quando ho iniziato, il dolore ai piedi e alle gambe, perché in questo lavoro si sta sempre in piedi e all’inizio è davvero dura». Oltre al sacrificio e alle tante ore trascorse a lavorare, non sono mancate le soddisfazioni raccolte negli anni. Anche se le più importanti e belle stanno «nelle piccole cose» sottolinea Alberto. «Come un cliente che chiede di te, o il primo taglio ben fatto». Accanto alle soddisfazioni, ci sono anche i ricordi più particolari, come quello legato a richieste originali. Una di queste, è stata quella avanzata da un ragazzo che tutti conoscono come «il re dello Spritz» e al quale Alberto ha realizzato un taglio con la scritta «Spritz Aperol» di colore arancione. Una richiesta estrosa e di difficile esecuzione, ma tra quelle che ricorderà per sempre. Lo stile preferito di questo storico barbiere è quello classico ed elegante degli anni Quaranta, ma il suo è un settore in continua evoluzione e avere la mente aperta aiuta a cogliere tutto l’aspetto artistico della professione. Nel tempo, l’attività di Alberto è cresciuta molto, oggi la sua squadra conta altri cinque collaboratori: Emanuele Comai e Filippo Girardini, Milena Marchi, sua nipote Irene Pederiva e la figlia Alessia Anegg, seconda nata dal matrimonio con Lorena Conci e sorella di Giulia. La passione, quindi, è passata attraverso il sangue di papà Alberto con la speranza che il marchio Anegg duri per altre generazioni.