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giovedì 16 Gennaio, 2025

Sicurezza, il Comune di Trento vuole estendere il Daspo urbano anche per Sant’Antonio e Piazza Mosna

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Previsti allontanamenti di 48 ore: questa sera in Consiglio si vota la proposta

Trento vuole estendere l’area rossa per il Daspo urbano in Sant’Antonio, e piazza Mosna. In consiglio comunale è stata discussa la modifica del Regolamento di Polizia urbana, misura prevista dal decreto 14/2017 come forma di collaborazione interistituzionale per la promozione della sicurezza urbana.
Si tratta dell’ordine di allontanamento che i regolamenti di polizia urbana possono individuare in caso di danneggiamenti dell’arredo urbano o comportamenti potenzialmente lesivi per l’incolumità delle persone, o di tipo molesto a vario titolo, provocando pericolo per le strutture o per l’incolumità. O, ancora, di accattonaggio con modalità moleste o di commercio in assenza del titolo necessario e reiterazione di violazione di detenzione o consumo di alcolici e – viene aggiunto in questa occasione – di droga.
L’ordine di allontanamento dura 48 ore. In caso di violazione la sanzione amministrativa va da 100 a 300 euro. Se c’è reiterazione, ossia più Daspo non ottemperati, il questore valuta se c’è un pericolo per la sicurezza e può disporre fino a un annoi il divieto di accesso ad una o più aree. Nel caso di quest’ulteriore mancata ottemperanza scatta una denuncia, e al termine, può esserci l’arresto da 6 mesi a un anno convertibile in sanzione.
Oltre al centro storico che era già individuato, sono state previste nuove aree: la zona dell’ospedale, la parrocchia di Sant’Antonio (dove è stata installata una cancellata anti degrado), la zona vicina al consorzio dei comuni Trentini e piazza Mosna. «Sarà efficace? È già previsto nel centro storico, ognuno faccia le proprie valutazioni» commenta il sindaco durante la presentazione in consiglio. «Ricordo che parliamo di persone, quindi ci deve essere un accompagnamento con interventi tipo sociale, dato che molti casi sono legati a situazioni di marginalità. Il problema non è neanche tanto la Fersina piena, il punto sono le persone richiedenti protezione internazionale in città che non hanno progettualità in percorsi di accoglienza diffusa e possono determinare situazioni di difficoltà».
Torna nel dibattito la zona di Sant’Antonio, che negli ultimi mesi ha visto la parrocchia costruire una cancellata per impedire il bivacco e i comportamenti molesti di senza dimora: «Arriva un momento di dire basta» è il commento di Daniele Demattè. Luca Filosi (PD-PSI) interviene sul tema: «Siamo arrivati al Daspo su Oltrefersina perché la situazione si trascina da molto tempo. È importante anche mantenere forte un dialogo con la cittadinanza: quella della cancellata non è stata un’iniziativa presa a cuor leggero». L’accusa di Giuseppe Urbani è che si intervenga sempre e solo sulle zone dell’Oltrefersina e per Fratelli d’Italia presenta un ordine del giorno che estende la misura ad altri territori come Melta di Gardolo. Nicola Serra di Trento Futura, da professionista del settore, presenta a nome del primo firmatario Federico Zappini un ordine del giorno che chiede di prevedere il servizio sociale in affiancamento alla polizia urbana durante l’esecuzione dei provvedimenti di Daspo affinché ogni intervento sia accompagnato da un’azione di cura e supporto alla persona. La discussione proseguirà questa sera con la votazione.