La polemica
venerdì 17 Gennaio, 2025
di Donatello Baldo
La vicenda della Music Arena, collegata al Centro Santa Chiara indebitato e commissariato, è approdata in Consiglio provinciale con una mozione presentata dalla dem Lucia Maestri. L’opposizione è andata all’attacco, accusando la giunta del fallimento dell’operazione Music Arena che ha messo in difficoltà il Santa Chiara, mentre l’assessora ha voluto distinguere i due fronti, quasi volesse dire che qualche remora ce l’ha anche lei su come si è mosso Fugatti sull’area concerti di Trento Sud. Una distinzione che non ha entusiasmato nemmeno il centrodestra, perché l’unico intervento della maggioranza è stato quello del leghista Paccher, che pur accusando la minoranza di «essere pretestuosa», non ha speso una parola per difendere le azioni di Gerosa, difendendo solo l’operato del governatore.
La mozione
La proposta contenuta nella mozione del Pd è quella di «provvedere tempestivamente alla nomina di un Commissario del Centro Servizi culturali Santa Chiara». Ma nonostante il commissariamento sia avvenuto, la consigliera del Pd Lucia Maestri ha voluto mantenere il testo «per aprire il dibattito». Testo che contiene il riassunto della vicenda, e i numeri: «La perdita di 2,3 milioni di euro di soldi pubblici) accumulata nell’arco di un brevissimo tempo nella gestione dei concerti alla Trentino Music Arena di Mattarello», che nella mozione vengono definiti «un flop».
«Polemica strumentale»
Anche l’assessora, nel suo intervento, ha voluto ricostruire, dal suo punto di vista, la vicenda. Facendo precisazioni e distinzioni. «Nel merito della gestione del centro Santa Chiara, la mission rimarrà la stessa, e la gestione della Trentino Music Arena è a sé stante. Ritengo — ha proseguito — che il Santa Chiara non debba più continuare in questa gestione», difendendo la sua decisione di procedere con i commissariamento dell’ente. «Ho ritenuto che fosse quello l’unico modo per capire io per prima cosa non abbia funzionato», ha precisato. E sul ripristino del «buco»: «Le risorse necessarie alle attività ordinarie sono state stanziate a bilancio e le attività proseguiranno di fatto senza interruzione».
«S. Chiara vittima sacrificale»
Nel dibattito è intervenuto anche Filippo Degasperi, di Onda: «Il Santa Chiara è la vittima sacrificale della politica per farsi gli affari propri». E la versione dell’assessora a suo avviso non sta in piedi: «Se avesse tutte le risposte, sarebbero arrivate documentate alle interrogazioni, ma così non è stato perché risale al 9 agosto il primo documento presentato e nessuno ha visto ancora alcuna risposta». E risponde all’accusa di «polemica strumentale»: «Qui si è nascosto ai trentini quanto stava accadendo al Santa Chiara. Ci si chiede cosa abbia fatto l’Ufficio controllo legale dei conti, soggetto deputato a vigilare anche sugli enti strumentali e sulla Music Arena ci si chiede come possano essere arrivati nel 2024 allo stesso soggetto 728.000 di euro senza gara». Mentre Roberto Stanchina (Campobase) ha parlato di «peccato originale»: «Che non è l’affidamento ad un centro culturale di un’area concerti, ma di un’area che non è assolutamente adeguata». Anche il leghista Roberto Paccher ha parlato di polemica pretestuosa. Ha difeso le scelte di Fugatti sulla Music Arena, senza però dire una parola sul commissariamento operato dalla vicepresidente Gerosa.
«Insabbiate le responsabilità»
Lucia Maestri, promotrice della mozione, ha notato che «è la prima volta che il tema arriva in quest’Aula, quando sono dodici le interrogazioni presentate sul tema rimaste senza risposta». E sio è rivolta direttamente a Gerosa: «Sta mescolando la questione gestionale con la responsabilità politica. Quest’ultima è in capo al presidente della giunta visto che lui ha conferito l’incarico della gestione. Non cerchiamo di insabbiare le responsabilità politiche mettendo a posto i conti», ha ammonito. «Ci aspettiamo che tutti si assumano le loro responsabilità, proprio come avvenuto i precedenza: su questo vigileremo e non faremo sconti», ha concluso. Parole che hanno fatto arrabbiare la vicepresidente che ha respinto «l’atteggiamento di attribuire alla politica le responsabilità di una gestione» . In merito alle interrogazioni inevase non di mia competenza, sarà mia premura sollecitarne la risposta, ha concluso. Lucia Maestri ha infine ritirato la mozione prima che fosse messa al voto perché di fatto il Commissariamento è stato avviato: «Il mantenimento del documento — ha ribadito — è servito per stimolare un momento di confronto sull’argomento».
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