Il caso
domenica 19 Gennaio, 2025
di Benedetta Centin
Assolta in Appello per l’incidente avvenuto quasi sette anni prima al Mercatone Uno di di San Michele all’Adige, in cui era rimasto ferito il figlio, allora di nemmeno quattro anni. Il bimbo quel giorno aveva toccato un lavandino in esposizione e dato che «non era ancorato e fissato correttamente alla parete in cartongesso», gli era finito addosso, lesionandogli i tendini di una manina (al tempo ne aveva avuto per novanta giorni). Ma la donna non ha responsabilità per quelle lesioni, così come il direttore nazionale del tempo, della M. Business srl, riconosciuti invece entrambi colpevoli in primo grado. La condanna è stata confermata solo per l’allora responsabile del punto vendita (nel frattempo chiuso visto che la società che gestiva i negozi di mobili è fallita): la pena in Corte d’Appello è stata comunque ridotta per il quarantenne trentino (assistito dall’avvocato Matteo Livio): da 1239 a 300 euro. Ridimensionata per lui anche la prima trance di risarcimenti, scesi da 15mila a 10mila euro. È quanto hanno deciso venerdì i giudici di secondo grado, ribaltando – per due dei tre imputati appunto – la sentenza del giudice di pace di Mezzolombardo emessa fine 2023. A uscire a testa alta dal processo ora sono stati l’ex direttore nazionale, che era stato invece condannato, due anni fa, a 1239 euro di multa e a 15mila euro di primi risarcimenti, così come la trentenne, la mamma del piccolo, a cui era stata inflitta una pena di 309 euro, con la disposizione di una provvisionale di 2mila euro al figlio, di 500 euro invece al papà di questi.
Era maggio 2018 quando si è registrato l’incidente nel reparto bazar. A quanto ricostruito, anche attraverso testimonianze, il bimbo «aveva accarezzato il lavandino senza aggrapparsi», aveva solo «toccato la conchiglia». E tanto è bastato perché il lavandino – «attaccato alla parete semplicemente con dei bollini di silicone» – gli franasse addosso, andando in mille pezzi. Tagliandolo alla mano, schiacciandogli il dorso, lesionandogli i tendini. Di qui la contestazione alla madre, ora venuta meno, in merito al «corretto esercizio del dovere di controllo del minore», e agli altri due imputati in riferimento alla «corretta installazione del lavabo» e all’«adeguato controllo sulla sicurezza dei luoghi espositivi». Contestazione da cui è stato poi sollevato il responsabile apicale di Mercatone Uno, rimasta invece per il responsabile diretto del negozio, e in quanto tale anche responsabile della verifica dei protocolli di sicurezza.