Sindacato
domenica 19 Gennaio, 2025
di Redazione
Cambiano gli appalti, cambiano i direttori ma le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto del Muse, secondo i sindacati, restano sempre le stesse. Da mesi ormai, con l’ingresso delle due nuove coop, Le Nuvole e Gruppo Pleiadi, vincitrici del lotto 1 dell’appalto per i servizi educativi, di animazione e custodia, «questi addetti non raggiungono il monte ore contrattuale».
In buona sostanza lavorano meno di quanto dovrebbero. Così, «per far tornare i conti», l’ammanco viene o non pagato riducendo lo stipendio mensile contrattuale o prelevato in modo non concordato da ferie e permessi e per giunta le ore non retribuite rimangono comunque a debito in busta paga.
Un comportamento non più tollerabile per i lavoratori che per questa ragione, insieme a Fp Cgil e Uiltucs che li rappresentano, hanno proclamato lo stato di agitazione. «Stiamo assistendo ad un uso indebito della flessibilità negativa – denunciano Alberto Bellini e Federico Vitti di Fp Cgil e Stefano Pichetti e Anna Boneccher della Uiltucs -. Tale dinamica porta ad un generale mancato rispetto del monte ore contrattuale individuale delle lavoratrici e dei lavoratori che produce a livello mensile una riduzione del tempo lavoro importante, a maggior ragione in quanto tale differenza non viene retribuita esponendo così a difficoltà economiche sistematiche i dipendenti».
Le due sigle sindacali spiegano tutti un un lungo comunicato: «In questa situazione, che crea peraltro numerose disparità tra lavoratrici e lavoratori anche sulle base semplicemente delle loro competenze o peggio del loro genere, si aggiunge la decisione paradossale di continuare, da parte delle coop, ad assumere nuovo personale. A ciò si sommano inoltre ulteriori aspetti di criticità organizzativa, come la gestione dei turni di lavoro che vengono comunicati con un anticipo minimo rendendo molto spesso impossibile ogni programmazione con impegni conciliativi e di dimensione personale. Viene anche sistematicamente disatteso l’accordo su sabati e domeniche lavorative: ogni addetto dovrebbe averne libero uno ogni quattro. Molte spesso accade però che gli venga richiesto di rientrare all’ultimo momento, con la conseguente perdita del riposo festivo concordato. Situazione particolarmente spinosa riguarda gli educatori, le figure professionali con competenze maggiori a cui sono affidati compiti di gestione del rischio antincendio sui piani del Muse, sgravandoli delle mansioni educativo-didattiche, svilendone dunque la professionalità, ma con il ricatto che senza questo evidente demansionamento si ridurrebbe ulteriormente il monte delle ore lavorabili e quindi retribuite. Per una parte del personale adibito alla custodia, invece, è stato disposto il passaggio ad una fascia di inquadramento superiore, al fine di poter svolgere mansioni di animazione, ma al contempo continuando ad utilizzare parte del monte ore lavorativo in continuità con le mansioni di custodia precedenti».
E ancora: «Una situazione complessa che i lavoratori e le lavoratrici sono stanche di sopportare tanto che le dimissioni di lavoratori esasperati non sono affatto cessate. Abbiamo cercato di appianare le criticità confrontandoci con le cooperative, ma senza alcun risultato. A questo punto siamo pronti ad intraprendere ogni azione necessaria perché venga rispettato il contratto e i diritti dei dipendenti», concludono i sindacalisti.
Comunali
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