La trasferta

martedì 21 Gennaio, 2025

Orsi, 25 sindaci ricevuti a Roma dal sottosegretario all’ambiente Barbaro: «Aiutateci»

di

Oggi doppia riunione con i parlamentari regionali e, a seguire, la commissione agricoltura

Undici sindaci della Val di Sole (tutti tranne quelli di Cavizzana e Commezzadura) e quattordici della Val di Non (Sanzeno, Cles, Sfruz, Predaia, Sprominore, Livo, Romeno, Ruffrè-Mendola, Borgo d’Anaunia, Rumo, Cavareno, Bresimo, Cis e Campodenno) sono scesi ieri a Roma per far sentire la propria voce sul tema dei grandi carnivori. I primi cittadini, guidati dai presidenti Lorenzo Cicolini (Val di Sole) e Martin Slaifer Ziller (Val di Non), saranno a Roma anche oggi per una due giorni capitolina densa di incontri. Ieri alle 14.30 hanno incontrato il sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro e il suo staff. Oggi invece è in programma un doppio incontro: in tarda mattinata con i parlamentari regionali presenti a Roma e, nel primo pomeriggio, con il presidente della commissione Agricoltura. «È stato un bel momento di confronto – ci racconta il presidente solandro Lorenzo Cicolini dopo le due ore di discussione al ministero –. Siamo stati piacevolmente sorpresi dell’accurata conoscenza dei fatti occorsi nel recente passato mostrataci dal sottosegretario Barbaro, sintomo di una grande sensibilità su questa problematica. Assieme agli altri sindaci abbiamo dapprima ricostruito le tappe salienti che hanno portato all’insostenibile situazione odierna, poi abbiamo presentato alcuni punti programmatici che ci aspettiamo vengano sostenuti dal Governo e dai nostri deputati e senatori trentini. Non siamo degli illusi, sappiamo che per risolvere una problematica simile serviranno tempo ed energie, ma se 25 sindaci sono scesi a Roma è perché riteniamo questo tema prioritario per la sicurezza e lo sviluppo delle nostre comunità». «La premessa che ci è stata fatta dai tecnici è che ovviamente non spetta a loro la competenza a legiferare, bensì alla politica – aggiunge il presidente noneso Martin Slaifer Ziller –. Allo stesso modo il nostro obiettivo non era certo quello di spiegare a loro tecnicamente il problema. Il senso di questa trasferta è portare a Roma il disagio che proviamo tutti i giorni quando la gente ci chiede di intervenire e noi non possiamo dare risposte ai nostri cittadini perché non abbiamo gli strumenti per farlo. Sappiamo che questi incontri non saranno risolutivi, ma per ora siamo soddisfatti: abbiamo trovato una struttura molto preparata non solo sulla normativa nazionale, ma anche sulla nostra normativa provinciale, un risultato frutto del costante lavoro sul tema del presidente Maurizio Fugatti».
Tre le richieste avanzate. «Siamo a richiedere l’attuazione urgente delle competenze governative in questa materia con particolare attenzione verso questi punti – si legge nel documento sottoscritto dai sindaci e consegnato ieri al sottosegretario –: strumenti adeguati per poter garantire la pubblica sicurezza in virtù del valore prioritario e assoluto della vita umana; attualizzazione della normativa relativa ai grandi carnivori in considerazione del numero elevato e in costante crescita di orsi rispetto a un territorio limitato e circoscritto; strumenti normativi adeguati per la gestione efficace e celere degli esemplari problematici e confidenti. Rivendichiamo la dignità degli abitanti delle valli e della montagna, persone che da sempre si contraddistinguono per caparbietà, altruismo, solidarietà e voglia di lavorare, che vivono in sintonia con un ambiente aspro e difficile. Rivendichiamo la salvaguardia dell’agricoltura zootecnica di montagna, ovvero l’attività dei masi, delle stalle e la monticazione delle malghe, attività indispensabili per la vita in montagna, attualmente minacciate dal continuo aumento della popolazione dei grandi carnivori». «Non abbiamo chiesto di poter uccidere gli orsi – taglia corto Slaifer Ziller –, ma di avere strumenti per mettere in sicurezza i nostri territori».
Non si è tratto del primo incontro tra sindaci trentini e i vertici romani sul tema dei grandi carnivori. Nell’agosto 2023 i sindaci solandri avevano consegnato nelle mani del ministro Matteo Salvini, arrivato a Pinzolo, una lettera in cui si richiedeva un intervento urgente di modifica normativa che aprisse la strada alla riduzione del numero dei grandi carnivori, garantendo maggiori spazi di intervento agli enti locali e tutelando le attività agricole e zootecniche di montagna. Poche pagine e toni pacati che, però, non nascondevano tutta la frustrazione di persone impegnate nella gestione quotidiana di piccoli borghi di montagna. I primi cittadini anche all’epoca sottolinearono di non avere «adeguati strumenti per presidiare la sicurezza delle persone», aggiungendo che «la competenza in materia di gestione dei grandi carnivori deve essere esercitata direttamente dalle Province, con maggiore indipendenza dai ministeri centrali di Roma e conseguente possibilità di intervento tempestivo».
Il tema della convivenza con i grandi carnivori non smette dunque di preoccupare gli amministratori. Diversi sono stati negli ultimi anni i casi (oltre alla morte del ventiseienne Andrea Papi) di incontri con i plantigradi nei centri abitati del territorio, anche se nelle ultime settimane è emersa un’ulteriore problematica: quella del lupo. La scorsa settimana il sindaco di Cavizzana, Gianni Rizzi, si era infatti detto estremamente preoccupato per l’avvistamento in diverse occasioni di alcuni esemplari nelle vie e nelle piazze del paese.