La protesta

martedì 21 Gennaio, 2025

Muse, i lavoratori proclamano lo stato di agitazione

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Cgil Fp e Uiltucs: «Stipendi e ferie tagliati, educatori messi a fare i guardiani antincendio»

Nuovo anno, nuovi appalti, nuovo contratto collettivo, è cambiata perfino la direzione ma i problemi dei lavoratori del Muse rimangono. Dal demansionamento all’impossibilità di raggiungere il monte ore prestabilito, con conseguente taglio di stipendi, ferie e permessi. Per questo motivo le sigle sindacali Fp Cgil e Uiltucs. proclamano lo stato di agitazione, con la speranza di «avere un confronto rinnovato – come spiega Federico Vitti di Fp Cgil – vedremo poi come si muoveranno le cooperative, ad oggi è stata ventilata la possibilità di ulteriori azioni, ma prima stiamo a vedere cosa succede».
A spiegare la situazione più nel dettaglio è Anna Boneccher della Uiltucs: «A settembre sono subentrate le cooperative Pleiadi e Nuvole, nel nuovo appalto, però, c’è un forte problema organizzativo. Sia gli educatori e le educatrici che i custodi non riescono a raggiungere il monte ore, con un forte disagio dei lavoratori che si vedono decurtati gli stipendi o trovarsi ferie e permessi scalati». E su questo punto Boneccher precisa che «c’è un uso improprio della banca ore, il contratto non prevede che si vada in negativo. A ciò si aggiunge un altro problema organizzativo grave per i lavoratori che studiano o hanno carichi di cura, perché viene spezzato il turno e i lavoratori si trovano a lavorare 2 ore per fare poi una pausa di tre ore. Il tutto con poco preavviso e cambi in corso d’opera». Ma non è tutto perché ci sarebbero anche preoccupazioni relative alle mansioni affidate al personale: «Ci sono educatori che finiscono a svolgere attività di custodia o comunque diverse da quelle per le quali sono assunti», spiega Boneccher. Con lei di nuovo Vitti: «C’è un demansionamento di lavoratori e lavoratrici che avrebbero anche profili professionali molto alti e sono messi nelle condizioni di non svolgere interventi educativi ma vengono utilizzati come guardiani antincendio». Il sindacalista osserva poi che «rispetto alle faccende del Muse si tratta di dinamiche non nuove», pur dopo il passaggio del contratto collettivo da cooperative sociali a Federculture, che dovrebbe offrire migliori condizioni, con quattordicesima e mensilità più ricche. Mensilità che però, ribadisce Vitti, «non vengono garantite, perché non si riescono a concludere gli orari settimanali. Ci si ritrova quindi con una flessibilità negativa che nopn viene pagata nelle buste paga. Il problema principale, sarebbe però la turnazione, con turni che «il più delle volte escono con scarso anticipo, non dando la possibilità di organizzarsi il tempo vita. La rotazione è estremamente variabile e le modifiche vengono comunicate in corsa con tempistiche non consone. Già dall’uscita dell’orario definitivo si notava la mancanza di alcune ore».
Un altro dei disagi lamentati infine è che, «in base agli accordi, le cooperative avrebbero dovuto garantire una turnazione di tipo secco, mentre ne viene utilizzata una a nastro con parecchi stacchi». Ora la palla passa alle cooperative, nella speranza che si trovi una soluzione almeno per una parte dei problemi riscontrati.