Valsugana
sabato 1 Febbraio, 2025
di Emanuele Paccher
Pantaloni o gonne color nero, scarpe rosse per ricordare – tutto l’anno, e non solo il 25 novembre – l’importanza di eliminare la violenza sulle donne e, come spilla, il fiocco rosa della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) per ricordare l’importanza della ricerca e della prevenzione. Messaggi sociali importanti, che si uniscono alla bellissima voce di ventisei cantrici. Insieme formano il coro «Missonanti» di Roncegno Terme, nato nel 2018 e composto unicamente da voci femminili.
«Il coro è nato ufficialmente nel 2018, anche se in via informale era già nato precedentemente. All’epoca eravamo in otto, mentre ora siamo cresciute fino a essere in ventisei», racconta la presidente Marta Baldessari. «Il coro è tutto al femminile. Il nome Missonanti nasce un po’ per contraddistinguerci: già prima del 2018 alcune di noi cantavano in altre realtà corali, solo che non sempre veniva colta bene la nostra volontà di cantare a più voci. Per questo ci dicevano che eravamo «dissonanti» con il resto del coro. Di qui la volontà, con la fondazione del nuovo coro, di chiamarci Missonanti, per dare l’idea che il nostro è semplicemente un modo diverso di cantare rispetto a come siamo abituati».
A dirigere il coro è il maestro Salvatore La Rosa. «Nel 2018 eravamo autogestite, mentre il maestro La Rosa ha iniziato a lavorare con noi nel 2020, dando una svolta a tutto il nostro lavoro. La Rosa è un insegnante del conservatorio, ha conoscenze molto più ampie delle nostre», spiega Baldessari. «Lui è direttore anche del coro Sant’Osvaldo, che è un po’ il coro mentore che ci segue».
Le cantrici hanno un’età che va dai diciotto anni ai settanta, e a unirle è la passione per la musica. «Nessuna di noi, tranne Monica Avancini, ha fatto il conservatorio. La nostra è un’avventura un po’ sperimentale. Cori femminili ora ce ne sono un po’, anche se non molti. Poi molti cori femminili sono orientati sempre verso un repertorio popolare, mentre noi spaziamo molto. Se si trova qualcosa di nuovo da farci fare lo facciamo. È una bella sfida», racconta la presidente.
L’inizio del coro è stato in salita: poco dopo la fondazione, infatti, la pandemia ha scosso tutte le nostre vite, rendendo difficili le aggregazioni sociali. A farne le spese chiaramente sono stati anche i cori. «Il primo periodo abbiamo lavorato online, ma eravamo in poche. Siamo cresciute tanto dopo che abbiamo ricominciato a trovarci in presenza», prosegue Baldessari. «Siamo poi cresciute molto perché abbiamo portato nel coro alcuni nostri famigliari e amici. Ora che stiamo proponendo dei repertori un po’ più complessi alcune persone sono un po’ restie a unirsi, ma comunque alcune nuove coriste le stiamo trovando. È un ottimo segnale, anche perché più siamo meglio è».
Il coro si ritrova una volta alla settimana per le prove, mentre i concerti si svolgono prevalentemente a Roncegno Terme, anche se non sono mancate alcune trasferte. «In media svolgiamo cinque o sei concerti l’anno. Non essendo molto conosciute facciamo un po’ fatica a essere chiamate al di fuori del nostro paese. L’anno scorso abbiamo partecipato a un concorso a Chiari. Quella è stata una bella occasione per farci conoscere. A noi piacerebbe cantare di più, sia a Roncegno che fuori», conclude la presidente Baldessari.