il caso
sabato 1 Febbraio, 2025
di Redazione
I rintocchi della mezzanotte s’erano dissolti da qualche minuto quando il buio è stato squarciato da un boato potentissimo. Sembrava che una bomba fosse esplosa tra i palazzi delle Fucine, dove risiedono decine di famiglia in un angolo tranquillo di Sacco, proprio difronte all’area sportiva anch’essa a quell’ora silenziosa e spenta. Si è trattato di un botto talmente potente che il rumore si è percepito anche in centro città, creando grande allarme.
In pochi istanti, una dopo l’altra, si sono accese le luci di tutti gli appartamenti dei grandi condomini e la gente si è affacciata ai balconi palesemente spaventata: con gli occhi si cercava la fonte di tanto scompiglio, senza individuarla. Solo più tardi è stato individuato un balcone annerito, l’armadio che ospitava bruciacchiato così come la porta finestra dell’appartamento di via Da Vinci. Danni limitatissimi, ma resta lo spavento dell’idea di quello che avrebbe potuto succedere. L’esplosione, anche se non ha fatto feriti, ha spaventato moltissimo il giovane figlio che risiede con la famiglia nell’alloggio colpito. È dovuta intervenire l’ambulanza del 118 per soccorrerlo e accompagnarlo al pronto soccorso per aiutarlo a riprendersi. In effetti, un tale botto nel silenzio assoluto della notte, con magari già buona parte dei residenti nel mondo dei sogni riesce a far sobbalzare il cuore anche dei più tranquilli al mondo.
Visto l’allarme generato, sono intervenute anche le forze dell’ordine che hanno avviato un’indagine per capire – se è possibile – che cosa sia stato ad esplodere e soprattutto se dietro c’è qualche tentativo di intimidazione. In effetti, la zona delle Fucine è piuttosto tranquilla e da molti anni non si registrano particolari intemperanza o vandalismi. La prima ipotesi, per questo, lascia pensare che si sia trattato di una ragazzata: qualcuno che si è trovato per le mani un petardi più grosso del solito e lo abbia lanciato in aria per farlo esplodere, senza curarsi della traiettoria: sfortuna ha voluto che finisse proprio su quel balcone. Se all’inizio si parlava di una bomba-carta, pare poi che ci sia stato un ridimensionamento dell’esplosivo a un grosso petardo. La polizia, però, al momento non esclude nessuna strada e tiene da conto anche la possibilità che ci sia stato un tentativo di intimidire o spaventare qualcuno. Per questo per il momento la questura non si sbilancia e attende l’esito dei controlli che gli agenti stanno portando avanti, magari cercando di risalire anche agli autori. Di sicuro c’è che se si è trattato di uno scherzo non è stato per niente divertente. In pochi, dopo il botto, sono riusciti di nuovo a prendere sonno.