sanità

lunedì 3 Febbraio, 2025

Salute, a Trento arriva l’ambulatorio di patologia orale: servizio attivo la seconda e la quarta settimana del mese

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Per accedere è necessario avere un’impegnativa del proprio medico. Ecco quali pazienti che possono richiederla
Gestire pazienti con sintomi persistenti a causa di lesioni della mucosa orale per fornire loro un opportuno inquadramento istologico e anatomopatologico. È questo l’obiettivo del nuovo ambulatorio di patologia orale dell’ospedale Santa Chiara, operativo già da alcuni mesi nella sede di Gocciadoro (Crosina Sartori). Per accedere all’ambulatorio – attivo la seconda e la quarta settimana del mese – è necessario avere un’impegnativa del proprio medico e prenotare al CUP online o telefonico (va richiesta una visita maxillo facciale specificando che si tratta di patologia orale).

L’ambulatorio di patologia orale è concepito per le visite di due tipologie di pazienti. La prima riguarda quelli con lesioni della mucosa orale (macchie, placche, erosioni, ulcere, vesciche, bolli, noduli etc.) presenti da più di 20 giorni nonostante sia stata rimossa la presunta causa (ribasatura delle protesi dentarie; sospensione dell’utilizzo di collutori, farmaci, gel, dentifrici; sostituzione o rimozione del trattamento farmacologico). La seconda tipologia di pazienti fa riferimento a quelli con sospetto di osteonecrosi dei mascellari come conseguenza di trattamenti con farmaci antiriassorbitivi (bifosfonati, farmaci biologici, etc).

L’ambulatorio di patologia orale gestisce pazienti con lesioni di sintomatologia in crescendo nel giro di settimane-mesi, per fornire loro un opportuno inquadramento istologico e anatomopatologico; si tratta per lo più lesioni di mucosa orale pauci-asintomatiche che mostrano cambiamenti di obiettività peggiorativi o espansivi. Non sono presi in carico dall’ambulatorio i pazienti oncologici operati per un cancro orale/rinofaringeo con interventi demolitivi/ricostruttivi o pazienti con sintomatologie che fanno riferimento a situazioni note e definite dal punto di vista clinico (per esempio xerostomia in S. Sjògren, disestesie, bruciore orale in pazienti in trattamento cronico con psicofarmaci o in pazienti con esiti ictus cerebri). Allo stesso modo non sono prese in carico quelle situazioni cliniche legate alle patologie dento-periodontali da «trascuratezza» della dentizione e le infiammazioni dentogengivali, per le quali la figura di riferimento rimane il dentista.

L’ambulatorio di patologia orale è nato con l’idea di fornire un supporto ai colleghi nella gestione dei casi più complessi o di non facile inquadramento. Nella gestione dei pazienti con patologie del cavo orale risultano fondamentali la collaborazione e il dialogo tra professionisti, per evitare un prolungamento dei tempi di attesa.