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lunedì 3 Febbraio, 2025

Da «Vermiglio» a «Blackout»: 14mila giornate di lavoro sui set e 18 milioni di spesa per la produzione: il bilancio di Trentino Film Commission

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Il film di Maura Delpero è stata la punta di diamante di tante pellicole che portano lustro al Trentino. Importante l’impegno «dietro le quinte», così come le ricadute sul territorio
Il film “Vermiglio” di Maura Delpero è senza dubbio la produzione girata in Trentino che è riuscita a raggiungere i più alti riconoscimenti nel mondo del cinema. Dal Leone d’Argento conquistato al Festival di Venezia fino al sogno sfiorato delle nomination agli Oscar. Oltre ad aver fatto breccia nell’orgoglio dei trentini, ha avuto il merito di accendere i riflettori sulla filiera che una produzione cinematografica è in grado di attivare. A curare questi aspetti è Trentino Film Commission, il team di professionisti di Trentino Sviluppo che gestisce i contributi del Film Fund finanziato dalla Provincia autonoma di Trento. Complessivamente, i contributi erogati nel 2024 superano di poco la cifra di 1 milione di euro, mentre la spesa sul territorio è stata tre volte maggiore, pari a 3,3 milioni di euro. Spese che vanno ad interessare i tanti e vari servizi locali dei quali ha bisogno un set: troupe di supporto, noleggio di attrezzature, catering e ristorazione, alloggi, fornitura di energia e trasporti.

“Tra gli obiettivi di Trentino Film Commission – evidenzia Francesca Gerosa, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all’Istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità – vi è quello di valorizzare il patrimonio culturale, naturalistico e storico del nostro territorio. Per questo siamo molto attenti a sostenere progetti di qualità, che possano anche rispecchiare i valori trentini, oltre a far conoscere i nostri splendidi territori e la nostra storia, e possano distinguersi anche nei maggiori festival internazionali”.
“Trentino Film Commission è anche volano per il settore produttivo e imprenditoriale locale – sottolinea Giuseppe Consoli, presidente di Trentino Sviluppo – e ha l’obiettivo di far crescere e formare una filiera locale di aziende e professionisti del settore, di stimolare l’indotto sul territorio, di attrarre realtà che negli ultimi anni hanno anche scelto di insediarsi in Trentino, generando altre occasioni di lavoro, assunzioni e ulteriore indotto”.
Sono seguiti gli interventi di Mauro Casotto, direttore Ambito Infrastrutture Abilitanti di Trentino Sviluppo, Giampaolo Pedrotti, presidente del Comitato tecnico-scientifico di Trentino Film Commission e Luca Ferrario, direttore Area Film Commission di Trentino Sviluppo che ha illustrato nel dettaglio numeri ed attività.

I numeri della filiera
Sono 335 i professionisti iscritti alla guida alla produzione di Trentino Film Commission, e una recente mappatura rivela 52 imprese trentine operanti nel settore audiovisivo e 86 aziende che forniscono servizi di supporto all’audiovisivo. Le giornate di riprese nell’anno da poco concluso sono state 245 e ognuna di esse ha generato una ricaduta media di 13.544 euro al giorno. I contributi erogati alle produzioni cinematografiche nel 2024 hanno raggiunto la cifra di 1 milione e 12 mila euro, generando una spesa complessiva sul territorio pari a 3 milioni e 318.380 euro, pari quindi a tre volte il finanziamento pubblico ricevuto. In Trentino, per iniziativa della locale Film Commission, è nato poi il marchio “Green Film” che va a certificare e a sostenere le produzioni attente all’ambiente. Diffusa ormai in tutta Italie e in diversi Paesi nel mondo, la certificazione ha registrato nel 2024 ben 116 richieste da parte di altrettante produzioni.

Le singole produzioni e il loro valore aggiunto
La lavorazione di Vermiglio ha portato una ricaduta economica di oltre 750 mila euro nei 30 giorni in cui la troupe è stata impegnata in Val di Sole, ben più del doppio rispetto al contributo di 288 mila euro concesso. Oltre a Vermiglio, anche altre produzioni stanno portando il Trentino sui piccoli e grandi schermi. Le montagne di Vanoi, Primiero e Val Canali sono protagoniste proprio in questi giorni su Rai1 della seconda stagione di “Blackout”, che sta raggiungendo oltre 3 milioni di spettatori a puntata.
“Campo di Battaglia” di Gianni Amelio, altro film in concorso a Venezia 81, è stato girato a Rovereto, fra Palazzo Betta Grillo e l’ex Manifattura Tabacchi a Borgo Sacco, alcune scene hanno coinvolto Forte Cherle a Folgaria, Forte Busa Granda a Vignola Falesina e il comune di Bleggio Superiore. In questo caso la spesa sul territorio è stata di oltre 1 milione e 900 mila euro in 33 giorni di riprese, a fronte di un contributo pubblico concesso di 316 mila euro.
“Un oggi alla volta” di Nicola Conversa, con il noto influencer Tommaso Cassissa e la comica Katia Follesa, uscito al cinema a luglio, è stato girato in varie location della città di Trento, come il Muse, il Castello del Buonconsiglio, il Liceo Galilei e la clinica Villa Rosa di Pergine. Ha ricevuto 187 mila euro di contributo e ne ha spesi oltre 468 mila in 24 giorni di riprese.
Stessi produttori e regia per la serie TV Rai “Tutta scena”, protagonista Giorgio Panariello, girata sempre in Trentino, le cui riprese si sono concluse a dicembre.
Un’altra produzione particolare, per Rai Yoyo e RaiPlay, è stato il cartoon Gateway 66 del Gruppo Alcuni. Grazie ad un importante lavoro di animazione e alla consulenza scientifica del Muse, che è diventato anche location di questo programma di divulgazione per ragazzi, sono stati spesi in Trentino più di 420 mila euro, a fronte di un contributo di 204 mila euro.
Nel vasto panorama delle produzioni cinematografiche una crescita significativa la fanno registrare anche le produzioni locali. Ne è un esempio “Undercut, l’oro di legno”, famosa serie tv in onda su DMAX, prodotta dalla trentina GiUMa Produzioni e giunta alla settima stagione. Girata anche tra i boscaioli della Val di Fiemme, è stata sostenuta con 36 mila ed ha prodotto una spesa stimata in Trentino pari a 155 mila euro.

I numeri dell’ultimo quinquennio (2020-2024) parlano chiaro: quasi 14 mila giornate uomo di impegno per i lavoratori trentini sui set allestiti in provincia, una spesa generata sul territorio dalle produzioni cinematografiche pari a 18,2 milioni di euro a fronte di un contributo pubblico percepito di 5,4 milioni di euro. L’industria cinematografica in Trentino muove numeri sempre più importanti e grazie agli investimenti pubblici ed al grande lavoro dell’Area Film Commission di Trentino Sviluppo riesce a generare un’importante leva economica sul territorio.