La storia
giovedì 6 Febbraio, 2025
di Matteo Arnoldo
Raccontare il lavoro nei campi attraverso un linguaggio nuovo, divulgando princìpi divertendosi e facendo divertire. È la nuova frontiera del settore primario che trova il suo ambasciatore locale in Federico Valgoi, classe 1997, di Susà di Pergine, agro-influencer da 22mila follower su Instagram (dov’è noto come «valzioo») che attraverso i suoi post racconta la vita da giovane contadino e quella della sua terra, la Valsugana.
Federico, ci racconta com’è nato il suo amore per l’agricoltura?
«Da ragazzo ho sempre voluto fare l’architetto. All’ultimo anno di superiori mi sono avvicinato a questo mondo finendo per iscrivermi all’Università Agraria di Padova. Durante il periodo della pandemia, tornato a casa, ho cominciato a lavorare per l’azienda agricola di famiglia. Mio padre, successivamente, decise di andare in pensione così proseguii io con l’impegno nella mia azienda, la ‘Valz’, alla quale affianco la produzione di succhi con la ‘Susotta’».
E a quella dell’agro-influencer.
«Mi sono sempre divertito a fare video. Sono una persona che combina pasticci tutti i giorni ed era la scusa giusta per riprenderli (ride). È stata una mia collega di lavoro a consigliarmi di pubblicare quei video. Ho cominciato nel settembre del 2023 durante il periodo di raccolta delle mele e già dopo qualche mese ho iniziato a notare un interesse crescente per i video. Ho cominciato da Instagram ma da poco ho aperto anche un canale Youtube».
Quali sono i contenuti dei suoi social?
«Mi piace mostrare i processi dell’agricoltura: dalla progettazione alla realizzazione pratica dei progetti con uno stile moderno, molto scenografico, utilizzando anche l’uso di un drone e apposite grafiche. All’inizio facevo video poco strutturati, meno pensati, ora mi diverto a creare video più complessi. È molto divertente e super impegnativo».
Che tipo di pubblico la segue?
«Sopratutto quello dei giovani ragazzi ma sempre più spesso mi fermano per strada coetanei di mio padre che ammettono di seguirmi e che apprezzano come un giovane si dedichi d un mestiere che loro stessi hanno fatto».
Come si spiega il suo successo?
L’agricoltura ha sempre riscosso un certo fascino: quando i bambini vedono passare un trattore rimangono incantati, così come il rumore in lontananza li fa sempre voltare. Tra i primi giocattoli che ricevono c’è spesso un trattore. Poi, ovviamente, c’è stata la fortuna di lavorare in un settore verticale in cui i competitor non sono molti. Agro-influencer in Italia ce ne sono ma quelli specializzati in frutticoltura sono pochissimi».
Agricoltura tradizionale e social media appaiono come due mondi agli antipodi…
«Il mondo agrario è indietro di qualche anno rispetto ad altri settori nel mondo social, però c’è un’apertura. Mio padre, ad esempio, all’inizio non era convinto di questo risvolto. Lui è stato un contadino tradizionale e non riusciva a comprenderne le potenzialità. Ora invece è contento e ha capito che le due cose possono convivere. Credo che sia necessario crearsi da soli le proprie opportunità. In futuro vorrei riuscire a fare in modo che questi due mondi possano lavorare in sinergia all’interno della mia azienda, non scordando mai l’aspetto più tradizionale perché è ciò che ritengo la mia passione per questo lavoro».
La scorsa estate hai ricevuto un premio speciale della Coldiretti per la tua attività online. Cosa si aspetta per il futuro?
«Il premio, come la popolarità, mi ha fatto piacere però non è cambiato nulla nella mia vita. Continuo ad essere me stesso, pregi e difetti compresi. Continuo a coltivare il sogno di realizzare un agricampeggio in una zona esclusiva però non è l’unico progetto che ho in mente. Mi ritengo una persona creativa, che mal sopporta la noia e un gran sognatore.
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di Matteo Arnoldo
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