Elezioni

venerdì 7 Febbraio, 2025

Elezioni comunali, attesa per il pronunciamento del Tar sulle elezioni in primavera. La decisione in giornata

di

I sindaci trentini spingono per il rinvio del turno dal 4 maggio all’autunno. Il Tar potrebbe pronunciarsi sulla sospensiva già nella giornata di oggi

Cresce l’attesa per la decisione dei giudici amministrativi sulla data delle prossime elezioni comunali. La fronda dei sindaci trentini spinge per il rinvio del voto: dal 4 maggio al prossimo autunno. Oggi il Tar di Trento potrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato dai primi cittadini guidati dal perginese Roberto Oss Emer.
Ieri mattina si è tenuta l’udienza sulla richiesta di sospensiva presentata dai sindaci ricorrenti, cioè sulla richiesta di congelare le elezioni fino alla pronuncia definitiva. La decisione dei giudici del Tribunale amministrativo potrebbe arrivare nelle prossime ore. L’attesa è tanta perché la tornata elettorale delle amministrative riguarda 267 Comuni in regione, 156 municipi trentini e 111 altoatesini.
Nei mesi scorsi il Consiglio delle autonomie locali (Cal) del Trentino aveva fatto pressione sulla giunta provinciale per spostare la data delle elezioni in autunno, in contrasto con quanto sostengono i sindaci altoatesini. Ma non è servito a nulla: la giunta regionale, infatti, ha fissato le urne al 4 maggio.
Ora, però, è stato presentato un ricorso. Il principale promotore è il sindaco di Pergine Valsugana, Oss Emer. Gli altri firmatari sono i primi cittadini Andrea Brugnara (Lavis), Giovanna Chiarani (Drena), Clelia Sandri (San Michele all’Adige) e l’assessore di Riva del Garda Lorenzo Pozzer. Gli amministratori locali chiedono che le elezioni vengano spostate in autunno oppure nella primavera del 2026, come nel resto d’Italia. L’impugnativa fa leva anche sulla decisione del ministero dell’Interno per le Regioni ordinarie, che ha indetto le elezioni amministrative addirittura nel 2026. «Con il voto a maggio il nostro mandato dura solo quattro anni e mezzo», ha sempre ribadito Oss Emer. Le ultime elezioni, infatti, si tennero nell’autunno 2020 (e non in primavera) a causa della pandemia.
Oggi, dunque, il Tar potrebbe sospendere il decreto presidenziale della Regione. Questo, però, non significa che dia ragione ai ricorrenti. Nel merito, potrebbe riservarsi di decidere più avanti. Oppure, il Tar potrebbe rigettare la richiesta di sospensiva. In entrambi i casi, è quasi scontato il ricorso, o dei sindaci o della Regione. Altra ipotesi: il Tar decide subito nel merito, e rigetta il ricorso. Anche qui, i sindaci potrebbero fare ricorso al Consiglio di Stato, e viceversa se fossero accolte le tesi dei ricorrenti. Un’ulteriore esito, quello del ricorso incidentale alla Consulta. I giudici, davanti a una questione di natura costituzionale, potrebbero inviare gli atti all’omonima corte. E lì si aspetta, i tempi sono lunghi, ma nel frattempo si vota con il rischio che le elezioni possano essere dichiarati illegittime.
Intanto altri due «semplici cittadini», anche se molto conosciuti, Vittorio Ferraglia e Diego Laner, il primo ex consigliere comunale di Riva del Garda per la Lega e il secondo ex componente del consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo, hanno depositato un ricorso in sede civile contro le elezioni a maggio.