La tragedia

mercoledì 12 Febbraio, 2025

Neonata morta a Desenzano, il dolore del ginecologo prima di togliersi la vita. Un giorno immobile, poi il suicidio

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Il sostituto procuratore di Brescia, Benedetta Callea, oltre ad aver aperto un’inchiesta sul decesso della neonata, per la quale ci sono una decina di persone iscritte nel registro degli indagati tra medici, infermieri e sanitari, ha acquisito gli atti dei colleghi di Trento

Un giorno intero in stato di apatia, immobile, dopo la morte di una neonata che ha visto venire al mondo, poi la scomparsa da casa e il tragico ritrovamento in Trentino. Un giorno di sofferenza e dolore per il ginecologo di 39 anni che lavorava all’ospedale di Desenzano del Garda che poi è stato ritrovato senza vita, nella serata di lunedì 3 febbraio, nelle acque del lago di Santa Giustina, sotto al ponte di Castellaz, a Cles.

Nessun biglietto, nessuna avvisaglia di ciò che stava per accadere. Solo, quel dramma che si è consumato in ospedale e che ha segnato la vita di una coppia e dell’equipe sanitaria che ha assistito la donna in sala parto. La sera del 30 gennaio il 39enne, che faceva parte di un’equipe formata da altre figure professionali, tra medici, infermieri e sanitari, ha assistito una partoriente. Dopo il travaglio durato tutta la notte, la bimba è nata all’alba del giorno seguente ed è stata trasferita in urgenza all’ospedale Civile Brescia a causa di una grave ipossia, ma non ce l’ha fatta.

Qualche giorno dopo, il 39enne non è rientrato a casa e la moglie, preoccupata, è andata a denunciarne la scomparsa alla stazione dei carabinieri di Manerba, sulla sponda bresciana del lago di Garda. Ed è intorno agli ultimi giorni di vita del ginecologo che si sono concentrate le primissime indagini degli inquirenti. Tra i dettagli raccolti intorno alla vita di quest’uomo e alle sue ultime attività, sarebbero state trovate anche delle ricerche fatte online sul luogo dove era scomparsa la collega ginecologa Sara Pedri, quasi quattro anni prima, il 4 marzo del 2021. I carabinieri di Manerba, raccolte le tracce che avrebbero portato il medico a spostarsi in Trentino, in val di Non, hanno contattato i colleghi della Compagnia di Cles che, analizzando i transiti sul territorio, in poco tempo hanno individuato l’auto del 39enne, parcheggiata vicino al ponte di Castellaz.

Il sostituto procuratore di Brescia, Benedetta Callea, oltre ad aver aperto un’inchiesta sul decesso della neonata, per la quale ci sono una decina di persona iscritte nel registro degli indagati tra medici, infermieri e sanitari, ha acquisito gli atti dei colleghi di Trento. Il ginecologo trovato senza vita in val di Non, non sapeva di essere indagato per la morte della bambina. Ulteriori accertamenti sulla scelta del medico, verranno eseguiti prossimamente.