L'iniziativa

giovedì 20 Febbraio, 2025

Caso ex Cattoi, il Consiglio provinciale chiede alla Provincia di fermare la variante 13 bis

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L'impegno arriva da una mozione della minoranza, impegnata a bloccare la variante al centro delle indagini sul sistema Hager, Benko, Signoretti, su cui la maggioranza si è fratturata

RivaPassa quasi in secondo piano l’approvazione del bilancio comunale perché ciò che ha lasciato un certo pepe nell’ultimo civico consesso è l’approvazione per tre voti a favore e due contrari dell’ordine del giorno legato al bilancio che impone all’amministrazione di chiedere a nome del Comune di Riva alla Provincia la sospensione della Variante 13 bis. Un atto che è passato non senza un gran trambusto con la maggioranza che si è destreggiata in vari tentativi per bloccare l’atto senza però riuscirvi, forse, complici anche le divergenze interne tra le due fazioni che da coalizione unita hanno portato alla definitiva frattura del centrodestra. «Con il presente odg – si legge nel dispositivo approvato – si impegna l’amministrazione Comunale a chiedere ai competenti uffici, servizi e organi della Provincia di sospendere il procedimento in corso riguardante l’approvazione della variante 13 bis». Il documento è stato presentato dal consigliere Gabriele Bertoldi, poi si è cercato di impedirne la discussione, quindi è stato modificato in alcune parti per adattare la fu mozione in un ordine del giorno al bilancio. Quindi alcuni consiglieri di maggioranza sono usciti dall’aula e si è sospeso la seduta. La speranza era quella di far decadere il punto passando alla votazione del bilancio. Ma ciò non sarebbe stato possibile perché si rischiava di far cadere pure la votazione del bilancio. La stessa sospensione dell’odg avrebbe portato alla sospensione del bilancio. Insomma, alla fine si è andati in votazione con un’aula non del tutto piena, sia per assenze tra la maggioranza, che nelle minoranze impegnate anche sul fronte di una serata pubblica al Pernone. Il «diktat» prevedeva un susseguirsi di astensioni nelle fila della maggioranza, ma a votare contro sono stati l’assessore Pietro Matteotti e l’assessore Luca Grazioli. Il resto della maggioranza presente si è astenuto, mentre i tre consiglieri di minoranza rimasti a presidiare il civico consesso hanno votato a favore. Tre a due, odg approvato. «Ora quello che ci aspettiamo – spiega il consigliere e segretario del Pd di Riva Tiziano Chizzola – è che l’amministrazione proceda e che la Provincia dia seguito a questa richiesta del consiglio comunale». L’ordine del giorno è stato elaborato per spronare il consiglio a trattare un punto che le minoranze avevano presentato in apposita mozione. «A seguito delle gravi vicissitudini che hanno interessato la città di Riva del Garda ed il Nord Italia, con l’inchiesta denominata “Romeo” che ha portato all’evidenza dei cittadini e quindi anche dei consiglieri comunali, che la Variante 13 bis, licenziata dalla Ccmmissione urbanistica di questo consiglio comunale, parrebbe viziata da profili di illiceità oltre ad altre criticità – si legge nell’Odg -. La Variante 13 bis è stata elaborata dalla commissione urbanistica del Comune di Riva. Successivamente la maggior parte dei consiglieri comunali si sono dichiarati incompatibili alla trattazione in consiglio comunale della stessa variante, compresi coloro che hanno contribuito ad elaborare la variante 13 bis impedendo quindi, con il venir meno del numero legale, di procedere alla discussione nel merito della Variante 13 bis». La recente inchiesta Romeo, trae origine anche dalla prevista pianificazione inerente l’area ex Cattoi e financo l’area dell’hotel Lido Palace. Parrebbe quindi che la Variante 13 bis possa essere stata inficiata fin dall’origine da attività che si pongono in contrasto con la normativa vigente, anche in termini di possibili comportamenti illeciti. I possibili profili di illiceità adombrati nell’inchiesta riguardo la Variante 13 bis, qualora venissero accertati, potrebbero esporre il Comune ad un rischio concreto di possibili future azioni legali». Quindi una richiesta di sospensione «in autotutela».