L'evento
lunedì 24 Febbraio, 2025
di Giovanna Venditti
Nel terzo anniversario dello scoppio del conflitto armato russo-ucraino, l’associazione nazionale «Svolta generazionale» ha organizzato a Trento, presso l’Auditorium di via Giusti, in una sala piena, la presentazione del libro del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin intitolato «Le vere cause del conflitto russo – ucraino», pubblicato da Visione Editore. Il titolo originario del libro è «Sull’unità storica di russi e ucraini», scritto nel 2020 e pubblicato nel 2021, in tempi apparentemente non sospetti.
Ospiti della conferenza il diplomatico, già ambasciatore in Armenia, Bruno Scapini, che ha curato la prefazione dell’edizione italiana, il direttore di Visione TV Francesco Toscano, ideatore e fondatore con Marco Rizzo di Democrazia Sovrana Popolare, e Simonetta Gabrielli candidata sindaca a Trento. A moderare la serata Daniele Lazzeri, presidente della Fondazione Nodo di Gordio.
Secondo il pensiero di Bruno Scapini «a larghi strati della pubblica opinione in Italia, come in altri paesi occidentali, è venuta a mancare, almeno dal 24 febbraio del 2022 – data di inizio dell’Operazione militare speciale – quella obiettiva ed equanime informazione necessaria a farci conoscere le vere cause e le più intime ragioni del conflitto». E Scapini ha aggiunto: «Soltanto una forzatura della Storia avrebbe condotto russi e ucraini ad affrontarsi sul terreno militare».
In sintesi, il teatro bellico configurerebbe, a detta di Scapini, un vero e proprio scontro di civiltà; ovvero la contrapposizione tra un mondo occidentale guidato dagli Stati Uniti e attori altri che ne possano mettere in discussione la leadership.
Per Francesco Toscano i media mainstream tendono a trattare il pubblico come un «ingenuo bambinone cui propinare il racconto dei buoni contro il cattivo che minaccia il mondo libero», ma, a suo dire, «la globalizzazione americanocentrica è già finita, considerato che il resto del pianeta non subisce più la fascinazione che il “mondo libero” aveva suscitato all’indomani della caduta del Muro di Berlino».
In quest’ottica è stato ricordato il libro (attualmente introvabile) «La Grande Scacchiera» del politico Zbigniew Brzezinski, consigliere per la Sicurezza nazionale ai tempi della presidenza statunitense di Carter, in cui profetizza come la futura conquista di Kiev da parte degli occidentali, rappresenti un tassello indispensabile per ridurre la Russia al ruolo di potenza regionale innocua e, tutto sommato, irrilevante. Ritiene che solo con il dialogo e la diplomazia si può pensare di mettere la parola fine a questo conflitto.
Nel suo libro, hanno raccontato i relatori, il presidente Putin considera Russia e Ucraina «parti essenzialmente di un medesimo spazio storico e spirituale» ma, a suo dire, l’obiettivo esterno è il classico «divide et impera»: si sofferma, quindi, sugli aspetti storici dell’antica Rus, che raggruppa russi, ucraini e bielorussi, nonché lo stretto legame economico avuto in cui, per decenni, si sono sviluppate. E scrive: «Comprendiamo tutti i raggiri associati al progetto anti Russia. E non permetteremo mai che i nostri territori storici e le persone a noi vicine che vivono lì vengano usati contro la Russia».
Non sono mancati, nella conferenza di Trento, i riferimenti alle attuali mosse politiche del presidente americano Donald Trump, che, come noto, ha stabilito un dialogo esclusivo con il presidente Putin, lasciando fuori Europa e Ucraina. I relatori hanno sottolineato l’inconsistenza europea e sotto certi aspetti l’assenza di reale democrazia, visto che le decisioni possono essere prese esclusivamente dalla Commissione Europea, laddove non esiste scelta elettiva dei cittadini. Le voci degli ospiti al tavolo hanno sottolineato che l’attuale leadership americana intende combattere il Deep State (letteralmente Stato profondo), cioè l’insieme di quegli organismi, legali o no, che grazie ai loro poteri economici o militari o strategici condizionano l’agenda degli obiettivi pubblici, lontano dagli occhi dell’opinione pubblica.
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