Il reportage
martedì 25 Febbraio, 2025
di Patrizia Rapposelli
«Non sapevo dove era la fermata del bus, credevo fosse davanti alla stazione dei treni. Siamo in balia del traffico, ma orario rispettato». A parlare è Virginia, una pendolare di Caldonazzo. Quello di ieri è stato il primo vero test senza treno per i viaggiatori della Valsugana. Il sistema ha retto ma in stazione è il caos tra il disorientamento dei pendolari e la nevrosi degli addetti. I lavori di elettrificazione della linea ferroviaria sono iniziati, i treni a gasolio sono fermi e ci sono solo autobus sostitutivi. Tanti autobus. Ammucchiati in via Dogana e davanti l’orologio della stazione di Trento, mescolati a quelli urbani ed extraurbani. I viaggiatori sono spaesati, non è chiaro il punto di arrivo e di partenza. E, poi, ci sono i responsabili di Trentino Trasporti, Bus Italia -l’azienda che controlla e organizza il servizio su gomma – e gli operatori con la pettorina di Trenitalia con scritto “assistenza clienti” ammassati fuori dalla stazione. C’è tensione. Sperano che vada tutto liscio: rispondono alle domande dei viaggiatori, accolgono gli autisti degli autobus sostitutivi e tengono sott’occhio un foglio con la tabella di marcia, fitta di orari. Controllano che non ci siano ritardi. E di fatto, ieri, ritardi non ce ne sono stati. Ma la strada rimane l’incognita principale, le code e gli incidenti. Il ritorno a casa, soprattutto per chi deve percorrere lunghi tratti, sarà sempre più incerto. «È andata bene, non ci sono stati tamponamenti in strada», la voce comune dei viaggiatori che arrivano da Borgo.
La corsa dei pendolari
I lavoratori e gli studenti hanno testato ufficialmente la tratta Trento e Valsugana percorrendola con il servizio sostitutivo. Hanno fatto i conti con la mobilità di inizio settimana. Nella mattinata di ieri ci siamo spostati dalla stazione a via Dogana. Macinato metri per stare dietro a tutti i bus che partivano e arrivavano, circa ogni mezz’ora. Perché c’erano anche gli autobus che transitavano vuoti per andare a sostare nei parcheggi appositi, come quello in via San Martino. «Non ci sto capendo nulla, perché quel pullman non si è fermato», il disagio di Virginia, la pendolare di Caldonazzo. «Sono partita questa mattina dai Laghi con il pullman, fortunatamente non ci sono stati disagi lungo la statale. L’orario è stato rispettato, ma chissà domani come andrà. Adesso riprendo il bus per rientrare a casa: non capisco dove devo salire. Ne ho visto sfrecciare uno vuoto, pensavo di averlo perso». Virginia corre da una parte all’altra della stazione, poi, gli addetti ai lavori le dicono che il bus diretto a Borgo parte dall’orologio della stazione. Ma non è la sola ad essere disorientata. Anche Marina, una studente universitaria, chiede informazioni: «Non capivo dove dovevo salire, ero convinta di trovare il bus appena fuori dalla stazione — racconta— Ma il primo giorno è normale trovarsi in difficoltà. Capisco, i lavori di elettrificazione sono importanti per la sostenibilità ambientale, ma saranno dieci mesi lunghi. Il treno è più comodo, di solito studio e uso il computer durante il tragitto, sul pullman non ce la faccio. È come andare in auto e sei in balia del traffico». Sono contente Jessica e Vebia, due studentesse che vanno a Pergine: «Ci siamo organizzate. Abbiamo gli orari nella borsa e viaggiamo insieme quindi non possiamo sbagliare. Poi, passati i primi giorni ci dimenticheremo del treno e diventerà normale salire sull’autobus», commentano.
L’incognita della strada
I pendolari ieri hanno capito che gli autobus sostitutivi che partono da Trento direzione Borgo sostano all’orologio della stazione. Invece, quelli che arrivano dalla Valsugana si fermano lungo via Dogana. Nicolas, studente universitario, è di fretta: «Sono in ritardo. Ho calcolato che il bus ha impiegato una decina di minuti di più rispetto il treno». Trentino Trasporti aveva già annunciato che la percorrenza dei bus è superiore di dieci minuti a quella consueta del treno sia per effetto dei maggior tempi sulla strada sia per l’interscambio bus-treno e treno-bus. «Questa mattina è filato tutto liscio, non ho avuto problemi. Ho con me il foglio con gli orari. Ma per i prossimi mesi mi preoccupa il traffico in statale: condizioneranno i tempi di percorrenza». Per l’autista dell’autobus, Fatih : «I viaggiatori hanno già capito come funziona. Non ci sono stati ritardi e i tempi sono stati rispettati. L’unica incognita rimane quello che succede sulla strada».
Criticità
Non sono mancate le lamentele. A farle Isabella, una signora arrivata da Cles con la Trento – Malé: «Sto andando a trovare mia sorella in valle. Ero a conoscenza dei disagi ma non ho visto alcun cartello informativo. I turisti non so come faranno». La stessa critica l’ha mossa Miriam, arrivata da Riva del Garda: «Ho perso la corsa, aspetto quella dopo. Non ho capito dove dovevo salire». Ma tutto sommato, ieri, il test mobilità è stato superato, nessun ritardo per i pendolari.