La tragedia di Riva

domenica 2 Marzo, 2025

Origini croate, il marito trentino incontrato in Svizzera: chi era Maria Skvor, uccisa dalla figlia

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La morte del compagno nel 2018 e il ritorno a casa della parente che l'avrebbe colpita alla nuca con una lampada nel sonno fino ad ammazzarla

All’anagrafe era Maria Skvor nata a Zagabria, in Croazia 91 anni fa. Ne avrebbe compiuti 92 tra poche settimane, ma la sua vita è stata interrotta l’altra mattina, 28 febbraio, all’alba. Uccisa da violenti colpi alla nuca inferti con ogni probabilità con una lampada da casa ancora all’alba di venerdì, mentre era coricata nel letto della sua camera da letto. In carcere a Spini di Gardolo in stato di fermo con l’accusa di omicidio aggravato, c’è la figlia Francesca Rozza. È stata quest’ultima a chiamare le forze dell’ordine. Poi, in apposito interrogatorio, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Skvor è cresciuta in un contesto famigliare semplice e umile nella capitale croata per poi spingersi in giovane età a cercare fortuna in Svizzera. Un trasferimento che è stato cruciale nell’evoluzione della sua storia, soprattutto sentimentale. Fu proprio durante il soggiorno svizzero, in quegli anni di gioventù e lavoro, che conobbe quello che sarebbe diventato qualche anno più tardi suo marito: Sergio Rozza originario della Val di Ledro a Tiarno. Un amore intenso dal quale è nata proprio Francesca. anni vissuti serenamente in Svizzera fino a quando la nonna materna di Francesca ebbe bisogno di cure e assistenza. La famiglia Rozza si trasferì in Italia a Riva e con una cooperativa edile costruirono insieme ad altre sei famiglie la palazzina che è stata la loro casa sino a ieri. Sergio Rozza è mancato nel maggio del 2018 all’età di 84 anni. Da allora le cose si sono complicate. Maria aveva bisogno di aiuto nelle questioni domestiche. Ne era nata la richiesta di convivenza con la figlia che, alla morte del padre, vi si era trasferita. Un ritorno sotto il tetto genitoriale che si è complicato sempre più. Fino all’omicidio del 28 febbraio all’alba.