il caso
giovedì 6 Marzo, 2025
Moena, «carnaio» per attirare (e uccidere) volpi e lupi. La denuncia di Enpa: «La Forestale indaghi e identifichi chi compie simili reati»
di Redazione
La presidente Ivana Sandri chiede un intervento rapido

La presidente della sezione trentina di Enpa, Ivana Sandri, chiede un intervento immediato. «Abbiamo letto con disgusto la notizia del ritrovamento da parte di un escursionista di un “carnaio” a Moena in Val di Fassa, nei pressi di due capanni – uno si presume utilizzato per avvistamenti della fauna, l’altro funzionale a sparare e uccidere gli animali – in un luogo raggiungibile agevolmente da chiunque (anche accompagnato dal proprio cane), in quanto posto a poca distanza da un parcheggio – premette – Un ammasso di carne tenuto assieme con del filo di ferro e fissato ad un tronco, mentre altra carne era posta più in alto, appesa fuori dal capanno. Una gravissima violazione delle norme, ma presumibilmente ancor più gravi reati: da una parte l’utilizzo per attirare e uccidere canidi selvatici, dall’altra lo spargimento di esche e bocconi avvelenati rivolti a una molteplicità di animali, compresi i cani e i gatti padronali».
Un atto, prosegue, «che deve trovare la risposta decisa e rapida da parte del Corpo forestale provinciale, che invitiamo a procedere con indagini atte ad identificare gli autori dei presunti reati ai danni di animali e con l’immediata trasmissione dei reperti all’ISZVe per accertare l’ipotizzabile presenza di sostanze tossiche, per l’eventuale necessaria delimitazione e bonifica della zona interessata. Siamo consapevoli che da parte dei Forestali trentini c’è la più sincera intenzione di identificare e deferire alla Magistratura chi compie reati tanto vigliacchi contro la fauna selvatica e auguriamo loro di riuscire anche stavolta nel loro compito. La loro attività è – se possibile – ancora più fondamentale, per tutelare gli animali domestici che potrebbero essere a loro volta vittime di questa “trappola”, nonché per contrastare qualsiasi comportamento illecito che possa fungere da attrattivo per animali come volpi e lupi, favorendo la loro vicinanza a zone frequentate da abitanti ed escursionisti. Infatti è ormai risaputo che gli animali selvatici si avvicinano alle strutture antropiche se vi vengono attirati da cibo facile: chiunque attui consapevolmente comportamenti volti a far avvicinare i selvatici ai centri abitati e alle attività antropiche deve essere perseguito e sanzionato severamente».