Il caso
giovedì 6 Marzo, 2025
Trento, terza spaccata al bar Gallo Blue: rubata la cassa. Il titolare: «Dopo le segnalazioni alla polizia siamo stati avvertiti con fare minaccioso»
di Adele Oriana Orlando
Questa mattina la brutta sorpresa per Massimo Gallo. «Avevo chiuso la finestra coi chiodi dopo l'ultima volta e in cassa non lascio più denaro. Situazione difficile»

Una nuova spaccata si è verificata in centro a Trento. Nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 marzo, per la terza volta, è stato colpito il bar Gallo Blue che si trova in piazza Santa Maria Maggiore. Questa volta, il danno supera il maltolto, ma l’amarezza di chi ha subito, è immensa. «Mi hanno sfondato il vetro, perché la finestra, dopo l’ultima volta che sono entrati, l’avevo inchiodata e bloccata – racconta Massimo Gallo, proprietario del locale – È già la terza volta che ci succede, siamo stati un po’ presi di mira. Questa volta hanno portato via proprio la cassa direttamente. Il fondo cassa non lo tenevo più dopo gli altri furti, hanno portato via della moneta questa volta. Il danno che mi hanno fatto, invece, è notevole e sicuramente maggiore. Tra tutte e tre le volte: gennaio, novembre e stanotte, mi hanno portato via 1500 euro in contanti e hanno fatto diversi danni al locale».
Solo una settimana fa, Gallo e gli altri commercianti erano stati in questura e, da quanto raccontato, qualcuno era entrato al bar di fronte al suo affermando: «Ah, parlate con la polizia, vedrai tu» con fare minaccioso. Ieri sera, poi, alcuni commercianti sono intervenuti nella trasmissione di RTTR e questa mattina, la sorpresa l’ha trovata Gallo. «Non penso che siano collegati (l’intervento in trasmissione e la spaccata ndr) – afferma Gallo – Però, sicuramente sono collegati al fatto che determinate persone non le vogliamo fare entrare e quindi c’è un certo scontento nei nostri confronti, come in altri locali dove non hanno la possibilità di consumare. Già andiamo male perché qua tanta gente non viene, la zona è disastrata e queste situazioni non aiutano».
Le situazioni alle quali si riferisce Gallo sono, appunto, di degrado e di persone che disturberebbero passanti e altri clienti dei locali. «La situazione negli ultimi due anni è proprio un disastro – prosegue Gallo -. La sera qua fuori ci sono 20-30 persone e per le ragazze uscire è un inferno tra fischi e commenti. Ci sono dei momenti della giornata dove veramente è terribile la situazione».
La parte della giornata dove questi fenomeni aumentano, secondo i commercianti della zona, è quella che va dalla metà pomeriggio verso la sera, circa dalle 16. «Infatti noi chiudiamo prima, perché tanto anche se non faccio entrare loro, comunque non mi entra altra gente» rimarca Gallo che, quando comprende che certe presenze suscitano reazioni di paura in chi c’è nel locale, serve il cliente e gli chiede di uscire. «Se devono prendere un caffè, glielo do e dopo gli dico di andare via, di non fermarsi qui – spiega -. Quando ci sono io chiedo gentilmente, dico “Guarda, qui la gente non gradisce la vostra presenza perché fate casino, hanno paura e io preferisco avere gli altri clienti”. Spesso lo capiscono. Quelli più anziani lo capiscono». Tanti gli episodi di degrado vissuti in zona, alcuni più allarmanti, altri che lasciano sconcerto in chi osserva, come il giovane ripreso mentre usciva da un tombino in piazza a fine febbraio.
Il sindaco in visita al bar
Da parte del sindaco Franco Ianeselli e dell’amministrazione comunale, in questi anni c’è stata vicinanza e a raccontarlo è stato proprio Gallo: «Il sindaco anche stamattina è venuto subito qui, ci ha assicurato che metterà delle videocamere quanto prima, che era già una cosa da fare, ma cerca di spingere per l’installazione. Dalla città di Trento, per quanto possono, un aiuto ce lo danno». I commercianti non si sono solo fermati al comune, hanno cercato aiuto anche dalle forze dell’ordine. A fine febbraio, un gruppo di rappresentanti ha incontrato il questore Fabrizio Mancini, per chiedere soluzioni concrete e che riportino un clima sereno in quella zona.
La petizione lanciata a fine febbraio
C’è poi stata la petizione, lanciata sempre dai commercianti martedì 25 febbraio, contro il degrado, la microcriminalità e gli episodi di spaccio che si verificherebbe con una certa frequenza in zona. La richiesta è quella di trovare soluzioni per far tornare la zona vivibile per tutti, oltre che di un controllo più intenso, come l’implementazione degli impianti di video sorveglianza e l’illuminazione notturna, insieme all’istituzione delle pattuglie fisse nei tre punti nevralgici, almeno dalle 18 alle 20. Nel documento redatto dai commercianti emerge come «Sempre più frequenti si manifestano episodi di body shaming, violenze e molestie verbali (a volte non solo verbali), creando un’estrema sensazione di insicurezza e paura». La situazione, come ha ricordato anche Gallo, destabilizzerebbe anche i residenti che «evitano di venire» così come gli anziani «evitano di uscire dopo una certa ora».
La rissa al mercato
Dopo pochissimi giorni dall’annuncio della petizione, un altro episodio ha destabilizzato la quiete in zona: tre giovani hanno creato scompiglio al mercato, lanciandosi vasetti di miele presi da una bancarella del mercatino biologico in piazza Santa Maria Maggiore. I tre ragazzi, due uomini e una donna senza fissa dimora, sono poi stati individuati e denunciati dalle forze dell’ordine perché ritenuti responsabili dei danneggiamenti e degli episodi di violenza avvenuti sotto gli occhi della gente.