il caso
domenica 9 Marzo, 2025
Sputi sulle maniglie del garage e minacce: coppia di condomini allontanati da casa per stalking
di Benedetta Centin
I due quarantenni ripresi dalle telecamere nascoste mentre mettevano a segno i loro dispetti. Le vittime prese da ansia e insonnia, costrette a vendere l’appartamento

Dal loro arrivo, a sentire gli altri condomini, la vita nella palazzina di un centro della valle dell’Adige non era stata più la stessa. Si erano presto dimostrati scontrosi, aggressivi e minacciosi. E addio tranquillità. La coppia di quarantenni avrebbe infatti reso la vita impossibile alle altre famiglie, in particolare a marito e moglie. Li hanno talmente esasperati con i loro comportamenti ostili, molesti, persecutori e intimidatori, con continui dispetti e ripetute angherie (anche filmate dalle telecamere nascoste, come gli sputi sulle maniglie del garage), da far perdere loro il sonno, da farli finire dal medico, in preda all’ansia, costretti ad assumere psicofarmaci per tranquillizzarsi e riuscire a riposare. Provati al punto da formalizzare denuncia querela e da mettere in vendita il loro appartamento. Una scelta drastica pur di non dover più incontrare quei condomini oppressivi, da temere. Ma non sono state le parti offese, marito e moglie over 50, a dover lasciare casa. No. Sono stati costretti ad andarsene dal loro appartamento i due conviventi indagati per stalking in concorso, e cioè atti persecutori. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta ha infatti chiesto e ottenuto che il giudice per le indagini preliminari Marco Tamburrino emettesse per loro la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese, anche con divieto di comunicare con queste, con qualsiasi mezzo, con conseguente allontanamento dal condominio. La coppia, a fine febbraio, ha infatti dovuto fare le valigie, lasciare la casa di cui sta pagando il mutuo. E così è stato per dodici lunghi giorni.
Le scuse e il rientro a casa
I due quarantenni, finiti davanti al giudici per l’interrogatorio di garanzia, assistititi dall’avvocato Giuliano Valer, hanno depositato una lettera di scuse per i loro comportamenti, spiegando comunque di essere stati provocati. Hanno anche assicurato il loro impegno a cambiare atteggiamento verso i condomini e a rispettare i divieti imposti, coscienti che in caso di violazione può scattare anche l’arresto. Di qui la richiesta di poter rientrare nel loro appartamento. Richiesta, questa, che il giudice Tamburrino ha accolto nei giorni scorsi, modificando, «ammorbidendo» la misura in essere, con una nuova ordinanza. La coppia dovrà comunque tenersi a distanza (di cinquanta metri) dai due condomini che avrebbe molestato e perseguitato in modo pesante e a cui non potrà rivolgere la parola, né verbale né scritta. Tra l’altro gli stessi due conviventi non sono nuovi a questi episodi visto che due anni fa, per lo stalking ad altri vicini di casa, erano stati anche ammoniti dal questore.
Le contestazioni
Stando a quanto emerso nelle indagini tutto avrebbe avuto inizio nel 2018 quando, nel corso di una riunione di condominio, avrebbero dato della ladra alla condomina (parte offesa con il marito) che teneva la contabilità per il palazzo. Di lì sarebbero cominciati i comportamenti ostili e molesti verso i residenti dell’immobile, uno dei quali ha raccontato di essere stato aggredito verbalmente e minacciato a gesti di pestaggio. Quanto alla coppia presa particolarmente di mira, che si chiudeva in casa ogni qual volta sentiva le voci degli indagati, stanca di subire dispetti e angherie, come la colla trovata nelle serrature del garage assieme a della spazzatura, ha piazzato delle telecamere nascoste che hanno filmato diversi episodi proseguiti per mesi: tutto registrato in una cinquantina di file fatti avere agli inquirenti. Erano per lo più sputi sulla maniglia del basculante del garage che veniva anche girata, anche nel cuore della notte, tanto da mandare in tilt il sistema automatico di apertura.