L'intervista

martedì 11 Marzo, 2025

Vittorio Sgarbi racconta la sua depressione: «Ho perso molti chili. Fatico a fare tutto»

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Il critico d'arte da qualche tempo è scomparso dai riflettori. «La Televisione? Una parte di me distante, come un calore di fiamma lontano»

Vittorio Sgarbi non è nel migliore dei suoi periodi. È stato lui stesso a raccontare su Robinson della malattia che lo tiene a casa e delle sue condizioni di salute non al top. Dopo il cancro alla prostata, dal quale è guarito nel 2021, oggi deve fare i conti con una forte depressione che lo affatica anche nel fare le cose più semplici.

Critico d’arte, politico, personaggio televisivo, polemista convinto, ben conosciuto anche in Trentino nelle vesti di presidente del Mart di Rovereto, Sgarbi è uno dei volti più conosciuti della tv italiana. Ma da qualche tempo la sua figura iconica è scomparsa dai riflettori e lui stesso ne spiega il motivo.

La malattia di Sgarbi e la depressione
Sgarbi , nell’intervista su Robinson tocca subito i problemi legati alla forte depressione che lo ha colpito: «La mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare». E continua descrivendo la sua esistenza come appesa, in un momento di stallo, che lo ha colto impreparato: «Come abbiamo il corpo, così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non possiamo allontanare». La sensazione sperimentata da Sgarbi è come «un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta». Il critico d’arte non nasconde di aver «perso parecchi chili» e di fare «fatica in tutto». Una situazione che lo costringe al riposo continua: «Ho sempre dormito poco» ha affermato.

Sgarbi e il lavoro con fatica

Sgarbi descrive anche le difficoltà nel portare avanti il lavoro che da sempre lo ha animato. «Prima il mio corpo non lo vedevo neanche, nel senso che non mi occupavo di lui. Adesso devo vedere se riesco a dormire bene, se riesco ad andare in bagno», ha spiegato. Ma non è il sonno che lo preoccupa di più, d’altronde afferma lui stesso che ha «sempre dormito poco». Il problema ora è la vista peggiorata: «Faccio fatica, e poi vedo male: per uno storico dell’arte non è il massimo».

La malattia come dolorosa meditazione

Il critico d’arte ha concluso dedicando una riflessione alla malattia che lo accompagna, descrivendola come «una fase di meditazione dolorosa su quello che ho fatto e sul destino che mi attende». La televisione? Al momento per Sgarbi è «una parte di me distante, come un calore di fiamma lontano».