L'intervista
domenica 16 Marzo, 2025
Francesco Moser e la sicurezza sulle strade: «Gli incidenti? Troppo traffico e molti non sanno guidare»
di Gabriele Stanga
Il campione alla manifestazione chiede prudenza sulla strada e mette sotto accusa i telefonini

Le macchine sono sempre troppe e quando le strade sono così trafficate, basta che qualcuno non ti veda o faccia una mossa sbagliata e può succedere il peggio».
Punta su una strada diversa, meno trafficata e più vivibile, ma soprattutto sull’attenzione e la prudenza di chi la percorre, Francesco Moser, altro grande campione, che, dopo Simoni, ha voluto dare il proprio sostegno alla manifestazione di ieri sulla sicurezza in strada. «La gente ha risposto, è chiaro che il maltempo ha danneggiato l’iniziativa, se avessimo potuto fare tutti il giro in bici e riempire la piazza ci sarebbe stato un impatto diverso».
Ma qual è la radice del problema sicurezza?
«Il traffico aumenta continuamente ma ci sono anche tante persone che non sanno guidare e non dovrebbero andare in macchina. Li vedi quando vai in giro. Si può andare forte, si può andare piano ma bisogna essere in grado di gestire la macchina e non farsi gestire dalla macchina. Bisogna essere in grado di venire fuori da situazioni anche improvvise. La macchina è pesante, raggiunge alte velocità e serve prontezza».
Servono più regole e controlli, quindi?
«Chi va in macchina deve sapere andare e guardare dove va. Anche il ciclista deve sempre considerare che sarà quello che avrà la peggio in caso di uno scontro. Anche se ha ragione. La ragione non serve a nulla se ti prendono. Le macchine però devono stare ancora più attente. Poi adesso c’è anche la questione dei telefonini, con molti che mandano messaggi alla guida. Non bastavano le telefonate».
Ma accanto all’attenzione cos’altro si può mettere in campo?
«Intorno alle città se si andasse più in bici e ci fossero più mezzi pubblici diminuirebbero gli incidenti e anche il traffico. Anche gli automobilisti dovrebbero considerare questo aspetto, quelli che vanno in bici tolgono macchine dalla strada e fanno risparmiare tempo anche a loro».
È un appello alla politica ad incentivare la mobilità alternativa?
«È un appello alla popolazione. Ognuno deve farsi il proprio esame di coscienza e capire dove si può migliorare».