il lutto
martedì 18 Marzo, 2025
Zambana, vigili del fuoco in lutto: addio a Michele Castellan. «Dal cielo continuerà ad accompagnare i giovani allievi»
di Daniele Erler
Stroncato a 48 anni da un male incurabile. Il dolore degli amici: «Era un’anima buona e aveva il sorriso mite». Il fratello Gianni gli è stato accanto fino alla fine. Domani il funerale

Se dovessero scegliere una sola caratteristica per raccontare Michele Castellan, morto nella notte fra domenica e ieri a soli 48 anni per una terribile malattia, chi lo ha conosciuto non avrebbe dubbi: il suo amore per gli allievi dei vigili del fuoco di Zambana, di cui era il responsabile. «È così», conferma il comandante, Fabrizio Marcolla. «Anche quando c’era qualcuno che diceva: “Forse dovremmo ripensarci, che è dura starci dietro”, lui scattava per difenderli. No, gli allievi non si devono toccare».
Così ieri i cellulari dei pompieri hanno continuato a squillare. A chiamare erano gli ex allievi, anche quelli che poi non sono diventati vigili del fuoco, ma avevano comunque un ricordo da condividere. Tutta Zambana è in lutto, ma non solo. Sui social network i profili dei vigili del fuoco dell’intero distretto di Mezzolombardo hanno esposto il nastro nero, simbolo del cordoglio. Sul profilo della Federazione dei volontari è stato condiviso un messaggio: «Dal cielo, ne siamo sicuri, continuerà ad accompagnare e a guidare i giovanissimi aspiranti vigili del fuoco».
Una persona buonissima
La malattia ha portato via Michele Castellan pochissimi mesi dopo essersi manifestata. Le ultime settimane le ha passate all’hospice Cima Verde di Trento. Anche quando le forze venivano meno, ha continuato a interessarsi, partecipando nella chat di gruppo che hanno i pompieri e chiedendo informazioni.
Rimasto orfano di padre sin da giovane, Michele aveva stretto un rapporto simbiotico con il fratello Gianni, che gli è stato accanto fino all’ultimo secondo. Insieme avevano un’azienda agricola a Zambana Vecchia, con una stalla e poche mucche, le api e la coltivazione di piccoli frutti. Inoltre, da qualche anno Michele lavorava come operaio all’impianto della Crc di Campodenno, un’azienda che si occupa di riciclo e lavorazione dei materiali inerti.
La responsabile, Alessandra Zeni, lo ha visto per l’ultima volta mercoledì: «Pensavamo di avere più tempo, non che fosse tutto così veloce», ricorda. «Per noi è una giornata difficile. Anche se era qualche mese che mancava, oggi la sua assenza si sente ancora di più». In un’azienda così piccola l’ambiente che si crea è praticamente familiare. «Lo conoscevamo da prima perché avevamo avuto occasione di collaborare, poi da cinque-sei anni avevamo avuto la fortuna di inserirlo in azienda. Era amato dai datori di lavoro, dai colleghi e dai clienti», dice Zeni. «Era una persona buonissima. Ci mancherà tanto».
Il dolore di chi rimane
Lo stesso sentimento di cordoglio si respirava ieri a Zambana. «Era una persona impegnata e sempre disponibile», ricorda il sindaco di Terre d’Adige, Renato Tasin. «Il senso del dovere lo aveva imparato dai genitori. Siamo un piccolo paese, alla fine ci conosciamo tutti: anche se lui era una persona mite, che non amava mettersi in mostra, sapeva farsi volere bene. È veramente un peccato: la vita ti mette davanti a tante prove, ma non c’è nulla come la morte. Il vero dolore è poi di chi rimane». Oltre al fratello Gianni, lo piangono la madre Fortunata, la fidanzata Mascia con la sua famiglia, Cesare, gli zii Laura, Valentina, Sandra e Mario, i cugini e tutti gli amici.
L’amore per i vigili del fuoco
Nato a giugno del 1976, Castellan era entrato nei vigili del fuoco nel 1999, un anno prima dell’inaugurazione della caserma di via Roma. Dal 2007 era responsabile degli allievi e dal 2018 capoplotone, dopo essere stato anche caposquadra. «Se oggi abbiamo un gruppo allievi solido e un ricambio generazionale, lo dobbiamo a lui», dice il comandante Marcolla. «Ci teneva tantissimo e a tutti ha lasciato un bel ricordo. Credo che incarnasse pienamente il significato di essere vigili del fuoco». Ovvero, la capacità di mettersi al servizio degli altri, anche nei piccoli gesti. Come quando si occupava dello sgombero neve in paese, o quando aiutava la pro loco in operazioni di logistica con il trattore. E poi in tutte le iniziative del corpo giovanile dei pompieri: «Io gli sarò sempre grato per tutto ciò che ha fatto», dice Marcolla.
La camera ardente è allestita da oggi al cimitero di Trento. Domani alle 15 ci sarà il funerale nella chiesa parrocchiale di Zambana. Mezz’ora prima sarà recitato il rosario.