il confronto
mercoledì 9 Aprile, 2025
Ex Cattoi e inchiesta Romeo, scintille tra i candidati sindaco durante il dibattito. «Affitti brevi e sociale priorità»
di Robert Tosin e Francesca Dalrì
Riva del Garda, trecento persone all'incontro organizzato dal T alle scuole Sighele. Urbanistica e ciclovia temi divisivi per Betta, Zanoni, Molinari, Modena, Grossi e Barbieri

Riva del Garda, città turistica per eccellenza, si presenta al voto con un centrodestra diviso e i postumi di una buriana giudiziaria che non è ancora finita. Sono molte dunque le variabili che incideranno sulla scelta del prossimo sindaco. Al dibattito di ieri sera, moderato dal direttore de il T Simone Casalini e dal giornalista Leonardo Omezzolli, erano presenti tutti i sei candidati:Alessio Zanoni (Pd, Europa verde, Campobase, Casautonomia.eu, Per Riva domani, La sinistra, Autonomisti Caproni, Noi per Riva, Riva per tutti), Carlo Modena (Lega, Forza Italia, Noi per Riva Modena sindaco), Silvia Betta (La Civica, Fratelli d’Italia, Patt, la Rocca, Progetto civico), Maria Pia Molinari(Ora Riva e Ascolta Riva), Paolo Grossi (Rivanità), Luca Barbieri (Forza del popolo).
Le tre priorità di ciascuno nella prossima consiliatura.
Zanoni: Il programma nasce dalle persone, a gennaio avevamo già pronta la lista. Le indicazioni arrivano dalla città, che deve ritrovare un’unità propositiva. Un primo tema prioritario è il sociale con un tavolo di confronto; poi c’è la cultura del “dopo Sgarbi” che ci aiuti a guardare lontano.
Modena: In primo piano deve esserci la “persona” che forma la collettività. Attenzione ai giovani, affinchè possano avere occasioni di crescere e imparare. Focus sugli anziani che possono ancora dare in termini di esperienza, ma devono essere messi nella condizione di essere autonomi.
Betta: Iniziamo dallo sportello ascolto che dà l’opportunità di conoscere i problemi delle persone. Vorrei fosse esteso a tutti i quartieri di Riva. Tema importante anche quello della casa: creiamo foresterie per chi ha bisogno subito di un alloggio. Priorità alle opere pubbliche “fermate” dal Pnrr: parcheggi a Campi e a Pregasina; la ciclabile di via Pigarelli e altro.
Molinari: Molte cose si potrebbero fare, ma noi puntiamo a quelle che sono le priorità che possono essere realmente messe in atto. Si parte dalle politiche sociali come principio di tutto. Poi il problema della casa e la necessità di unire tutti i Comuni per interagire con la Provincia. Noi valiamo un terzo del Pil provinciale, dobbiamo dire la nostra.
Grossi: Recuperiamo la Spiaggia degli Olivi e il Teatro sociale, gli stabili della storia rivana. Priorità alla sanità e istituzione della guardia medica e pediatrica H24. Terzo tema: reintrodurre il poliziotto di quartiere, ufficio distaccato delle frazioni, consulta dei giovani con delegato al fianco dell’assessore.
Barbieri: Primo tema quello dei parcheggi che sono un problema già oggi, figurarsi in estate. La viabilità va di conseguenza. C’è poi la sicurezza: parecchi furti a scuola e criminalità in centro attorno alla Rocca. Terzo punto: ambiente. Raccolta di rifiuti da rivedere, orari di ritiro difficili. Ci sarebbe poi il tema della sanità: servirebbe un pronto soccorso per i piccoli interventi.
Un giudizio politico sull’inchiesta Romeo e un giudizio urbanistico sull’area ex Cattoi?
Modena: Tuto è nato dal fatto che l’area è stata messa in vendita e ogni asta è andata deserta. Ma il Comune non ha voluto acquistare. Io volevo partecipare mettendo assieme un gruppo di imprenditori. Questa giunta ha risolto il problema, ottenendo almeno un grande parco. Un esproprio? Troppo costoso.
Betta: Speriamo che la Variante 13 Bis vada approvata subito, perché dentro ci sono parecchie opere da fare, come ad esempio lo spostamento della stazione delle corriere e il ritorno delle aree di S. Andrea ad uso agricolo. L’accordo ex Cattoi è un buon accordo perché prevede un grande parco e risolve un problema che ha 45 anni.
Molinari: Non diamo giudizi politici perché c’è un’indagine in corso. L’accordo ex Cattoi è stato vidimato, quindi è regolare. Se la Provincia respingesse, ci fermiamo un attimo per valutare l’ipotesi di revisionare tutto il piano regolatore generale che è del 1982.
Grossi: Questo è il risultato di un modo di amministrare vecchio a seconda di interesse di parte, di partito o di ideologia. L’accordo è viziato nel merito e nel metodo. Comunque vada pensiamo a rivalutare l’accordo, affidandola a chi non ha mai avuto ruoli in questa vicenda. Primaria è la tutela ambientale e paesaggistica.
Barbieri: Spero che la variante non passi, puntiamo a rinegoziare.
Zanoni: Noi abbiamo sempre contrastato questa variante perché non si sono rispettate le regole canoniche. In giunta sono state votate le tavole presentate dai proprietari dell’ex Cattoi. Basta questo per dare un giudizio politico contro questa giunta e contro i consiglieri che si sono dichiarati incompatibili.
Aps Città di Riva e Casa Mia verso la fusione: quali le funzioni di questa nuova realtà?
Betta: Si tratta di una priorità per creare servizi condivisi e dare una risposta a tutto tondo alle questioni sociale per tutte le età.
Marsilli: La città ha un grande capitale sociale al suo interno. Bene creare un soggetto con maggiore potenziale che può rispondere con strumenti utili a famiglie per le diverse fasce d’età.
Grossi: La fusione è regolata dal codice civile e ha bisogno di passi di avvicinamento. Ma io non sono favorevole perché queste aziende devono dare servizi alle persone e maturano delle specializzazioni che non sempre rimangono nelle fusioni. C’è il rischio di inefficienze.
Barbieri: Buona soluzione che fa economie di scala, creando nuove risorse per giovani e anziani.
Zanoni: La fusione ci sta ma non per le economie di scala. Ha senso solo se dà risposte a tutte le fasce d’età, affiancata da un’associazione di cittadini. Creiamo anche uno sportello per dare risposte alle diverse necessità dell’assistenza.
Modena: Queste due realtà sono due eccellenze nel loro campo, se le uniamo avranno una forza invidiata dal Trentino. Ogni passo va fatto però con molta cautela.
Su quale tipo di turismo è necessario puntare e come conciliare il tema dell’abitare e degli affitti brevi?
Molinari: Dobbiamo lavorare assieme per capire cosa intendiamo quando parliamo di turismo di qualità. I Comuni dell’Alto Garda devono dare un’indicazione condivisa, per esempio sull’utilizzo della tassa di soggiorno come tassa di scopo o sulla necessità di implementare il pronto soccorso durante l’alta stagione.
Grossi: In questi anni si è puntato troppo su un turismo quantitativo e di massa, frenetico e a volte anche fanatico: mi riferisco al turismo delle due ruote che ha un carico antropico non indifferente. Dovremmo puntare invece su un turismo del benessere, enogastronomico e culturale. Servono inoltre incentivi e disincentivi fiscali per contrastare gli affitti brevi.
Barbieri: Il turismo di qualità deve prevedere investimenti, infrastrutture di qualità, nuove strategie di marketing. Serve destagionalizzare, ampliando il periodo turistico per spalmare i flussi.
Zanoni: Abbiamo già delle regole, basterebbe fare controlli e farle rispettare. Io voglio comunque essere ottimista: il turista vive del bello, se non saremo attenti a mantenere e recuperare quello che abbiamo perso negli anni, prima o poi finirà. Il dibattito sul Bike Festival ha mostrato che in città c’è la volontà di costruire assieme soluzioni sostenibili.
Modena: Occorre far capire che il turista e il cittadino sono equidistanti: dal turismo dobbiamo trarre le risorse per garantire al cittadino le stesse coccole che vogliamo dare al turista.
Betta: Una soluzione potrebbe essere una polizia comunale turistica, specifica per far fronte alle esigenze dell’alta stagione. Già tanto comunque è stato fatto in questi anni rinegoziando gli accordi territoriali e mettendo assieme associazioni di inquilini e affittuari con sgravi fiscali per chi affitta sul lungo periodo.
Come ridisegnare la viabilità interna e verso l’Alto Garda?
Grossi: L’ossatura principale è già tracciata, ora la sfida è progettare la viabilità di raccordo tra quella principale che bypassa i centri abitati e la viabilità al loro interno. Dobbiamo evitare la chiusura delle strade per non creare ostacoli a questa nuova ossatura.
Barbieri: Non è possibile pensare che arrivati alla Maza e al Cretaccio i problemi della viabilità siano risolti. Ci vorrà la circonvallazione di Torbole, mentre è anacronistico pensare a un treno com’era il Mar. Ho sentito parlare addirittura di treno-bus, ma è fantascienza.
Zanoni: Bene che si parli della circonvallazione di Torbole, fondamentale per creare una cintura di protezione attorno ai centri abitati, ma non possiamo pensare a una via d’uscita a Linfano che intaccherebbe il territorio agricolo e rappresenterebbe una canna di fucile puntata sul monte Brione: bisogna arrivare alla Maza e poi da lì diramarsi. In attesa della circonvallazione e del treno dobbiamo evitare che il traffico della giornata entri negli abitati creando hub di attestamento e sviluppando il trasporto pubblico locale. Servono bus navetta finanziati dalla Provincia come già avviene in altre aree turistiche.
Modena: Dobbiamo correre per pianificare la viabilità di fondovalle, altrimenti corriamo il rischio che il giorno in cui le macchine usciranno dalla Maza non sapremo dove metterle. Il treno è il sogno di tutti, ma non disdegnerei nemmeno il battello.
Betta: In tema di viabilità dobbiamo pensare anche a chi arriva da Limone: con la chiusura di via Cannella, le macchine verranno dirottate in galleria e saliranno verso il parcheggio di attestamento MM dove saranno presenti tutti i servizi necessari, da lì si tornerà in città con altri mezzi che impediranno il sovraffollamento all’interno del centro storico.
Molinari: Finora la viabilità è stata sempre studiata a pezzetti, quando invece bisognerebbe allargare lo sguardo alla sua interezza. Sicuramente bisogna lavorare per togliere le macchine dal centro e intensificare il trasporto pubblico, ma è necessario anche implementare il trasporto verso le frazioni.
La ciclovia del Garda: procedere sì o no e come?
Barbieri: Visto che abbiamo fatto 30, facciamo 31, con un occhio alla sicurezza e all’impatto ambientale.
Zanoni: Da un’opera suggestiva la ciclovia sta diventando troppo divisiva e non sto parlando dei tratti già realizzati, ma alla galleria dei Titani. La Lombardia ha già fatto marcia indietro: la ciclovia non potrà mai arrivare a Limone, un percorso che giri intorno al lago è semplicemente irrealizzabile.
Modena: Sulla ciclovia devono passare biciclette e pedoni, non deve diventare un velodromo. È un sogno, ma deve essere realizzata senza andare contro il Padre eterno che ci ha dato quel patrimonio bellissimo che è la Gardesana.
Betta: Vorremmo che la ciclovia continuasse e arrivasse almeno fino a Limone. Abbiamo cercato di apportare migliorie al progetto soprattutto dal punto di vista ambientale, evitando che uscisse sulle falesie, allargando invece le gallerie e passando all’interno. Vorremmo poi una ciclovia che partisse da Riva per andare verso la Casa della trota e non il contrario e che si collegasse il prima possibile con la Ponale.
Molinari: È mancata una definizione chiara delle componenti tecniche di come poter realizzare la ciclovia dal cancello in poi, forse anche prima. Sicuramente anche i costi necessari per completarla vanno valutati. Questi interventi non devono mai essere dirompenti nei confronti del tema ambientale.
Grossi: Vista l’impossibilità di chiudere il cerchio e l’ingente impiego di denaro pubblico, userei le risorse per mettere in sicurezza il collegamento Riva-Limone.