L'intervista
giovedì 10 Aprile, 2025
Terzo mandato, l’analisi di Toniatti: «La Provincia ha piena autonomia, ma è un brutto segnale: legge ad personam. E sullo statuto cautela»
di Tommaso Di Giannantonio
Il costituzionalista analizza il passaggio in consiglio che, dice, rientra tra le competenze dell'Autonomia. Sulla riforma annunciata dal governo, il docente frena: «Non c'è intesa. Si ripristina solo la competenza sul rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici»

«Non mi fiderei troppo di quanto dichiarano i nostri governatori». Il costituzionalista Roberto Toniatti si mostra prudente rispetto alle novità annunciate da Fugatti e Kompatscher in merito alla riforma dello Statuto. «E comunque non c’è il principio dell’intesa», fa notare. Ieri, però, è stato anche il giorno del terzo mandato. «La Provincia ha la competenza per legiferare su questo», considera.
Professore, la riforma dello Statuto dovrebbe prevedere l’eliminazione del vincolo delle grandi riforme economico-sociali alla legislazione provinciale. Sarebbe un grande passo avanti?
«È un limite molto importante presente nello Statuto, che la Corte ha fatto applicare. Ma non mi fido di quello che dice la maggioranza».
Se fosse così?
«In passato è stato molto vincolante, ma non mi permetto di ragionare su ipotesi. Siamo in mano a persone poco raccomandabili».
Cosa cambierà invece con il ripristino delle competenze erose dalle sentenze della Corte costituzionale?
«Una delle ipotesi riguarda l’orario degli esercizi commerciali. Ma voglio vedere come vanno le cose. Il limite proveniva dalla materia della concorrenza, che era materia statale in quanto derivazione della normativa europea. Non credo che si possa modificare lo Statuto in modo da renderlo immune dalla normativa europea. E se anche ci provassero la Corte non lo avallerebbe».
Quale altra competenza si potrebbe recuperare?
«Quella sul rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici».
Come valuta complessivamente questa bozza di riforma?
«Il grado di soddisfazione si misura su quello che porti a casa e su quello che ti eri proposto di portare a casa. Kompatscher e Fugatti sono contenti, ma non dimentichiamoci che eravamo partiti dal principio dell’intesa. Capisco che il ripristino delle competenze sia importante, ma significa tornare al 1992, nulla più».
Sul terzo mandato, invece, la Provincia ha piena autonomia?
«Io penso di sì, perché l’articolo 47 dello Statuto conferisce alle Province la competenza sulla materia elettorale, anche in materia di elezione del presidente. A livello nazionale la legge sulle elezioni del presidente delle Regioni a statuto ordinario fissa il limite dei due mandati, senza fare alcun riferimento alle Autonomie speciali. Per questo motivo, mancando altre norme, credo che la competenza spetti alla Provincia. Il terzo mandato, però, è un brutto segnale».
Perché?
«È una legge ad personam».
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