L'area critica
domenica 20 Aprile, 2025
Sloi e Carbochimica, al via lo studio sulle malattie provocate dalle aree inquinate a Trento nord
di Gabriele Stanga
La Provincia ha aderito al Progetto nazionale sui siti contaminati pronti 893 mila euro

Era stato chiesto a gran voce da più parti, ora sembra che un primo studio degli effetti sulla salute dell’inquinamento nelle aree ex Sloi e Carbochimica, sia effettivamente pronto a partire.
Dopo che, nelle scorse settimane il Comune di Trento aveva annunciato la prossima partenza di due indagini con la partecipazione di Apss (Azienda sanitaria trentina) e Istituto Superiore della Sanità (vedi il T del 9 aprile), ora qualcosa sembra muoversi anche da Piazza Dante. Movimenti che riguardano la possibilità di analisi mediche a campione per i cittadini che abitano nelle zone inquinate e la predisposizione di un monitoraggio ad hoc per gruppi sociali critici.
La Provincia infatti ha aderito ufficialmente con una delibera della giunta del 17 aprile al progetto nazionale Sintesi, inserito nel Pnrr e guidato dalla Regione Puglia per l’analisi dei Siti contaminati di interesse nazionale (Sin). Un progetto che movimenterà circa 25 milioni di euro a livello nazionale e, in particolare, 893mila euro per i Sin del Trentino.
Si tratta di un progetto che era già stato presentato nel 2023, ma che ora partirà in modo ufficiale.
Da parte sua l’Ordine dei medici chiede uno sforzo ulteriore e la predisposizione di altri studi, con la speranza che, dopo le elezioni ci si possa sedere ad un tavolo per discuterne.
L’antefatto
Si parte dalle analisi già effettuate sul Sin di Trento Nord, comprendente le aree ex Sloi e Carbochimica. Analisi che avevano già dimostrato una qualche correlazione, seppure con stime incerte, tra l’inquinamento nei 16 ettari del sito e l’insorgenza di alcune patologie come tumore dello stomaco e del colon retto nei cittadini maschi, con un eccesso di mortalità nella popolazione giovanile.
Ora il discorso sui possibili effetti per la salute dell’inquinamento nel Sin è tornato d’attualità, anche alla luce del progetto per la realizzazione del nuovo bypass ferroviario che dovrebbe passare proprio dai terreni incriminati.
Di recente anche il Ministero dell’ambiente si è espresso sulla necessità di proseguire con la bonifica dell’area e ha avviato una propria indagine per danno ambientale. Il Comune, dal canto suo, ha annunciato che a breve emetterà un’ordinanza per individuare i responsabili dell’inquinamento fuoruscito dall’area Carbochimica e indurre i privati coinvolti ad intervenire per bloccarlo e scongiurarne la prosecuzione.
Il nuovo studio
Il progetto Sintesi, avente come capofila a livello nazionale la Regione Puglia, rientra nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc), parte del Pnrr. La cifra stanziata complessivamente, a livello nazionale è di 24 milioni 750mila euro, dei quali 893.064 sono destinati al Trentino.
Tra le azioni previste ci sono un consolidamento del registro tumori provinciale, con una particolare attenzione ai tumori infantili, la creazione di un portale web provinciale (sulla base del modello nazionale), con la sistematizzazione dei dati ambientali e la «predisposizione di sistemi di monitoraggio ad hoc, che integrino le sorveglianze attualmente in essere, per particolari sottogruppi di popolazione individuati come critici in relazione ai fattori sociali, ambientali ed economici». Una clausola che sembrerebbe prevedere la possibilità di analisi per alcuni gruppi di cittadini che vivono in prossimità delle aree inquinate.
Così commenta il coordinatore della Commissione ambiente dell’Ordine dei medici del Trentino, Paolo Bortolotti: «Non è ancora chiaro cosa preveda questo monitoraggio ad hoc. È importante che il progetto parta, anche se era auspicabile che venisse attivato prima. Oltre a questo, si spera che dopo le elezioni ci sia la predisposizione di qualcosa di più concreto e specifico per la città».
Inchiesta Romeo
L’ex senatore Fravezzi torna ai domiciliari: ha violato la misura interdittiva tornando nella Rsa di Dro di cui è presidente (sospeso)
di Benedetta Centin
Per l’ex sindaco di Dro è scattato l’aggravamento della misura. Da venerdì è di nuovo recluso a casa sua. Era tornato libero solo a inizio febbraio