Economia

giovedì 24 Aprile, 2025

Allevatori in difficoltà, in sei anni chiuse 109 stalle

di

Nel solo 2024 addio in otto aziende. Gli allevatori: aiuti tardivi

«La frattura tra il Concast, Consorzio dei caseifici sociali trentini, e Latte Trento fa male al mondo delle aziende zootecniche». Con queste parole l’assessora provinciale Giulia Zanotelli ha messo subito in chiaro la questione principale discussa ieri all’assemblea annuale della Federazione provinciale degli allevatori. «Ritengo inammissibile – ha continuato Zanotelli – che questa divisione sia frutto anche di personalismi, che ostacolano il dialogo tra le parti. A rimetterci siete voi allevatori. È tempo di finirla, di sedersi ad un tavolo e di analizzare i vari punti in maniera costruttiva». Per il presidente degli Allevatori Giacomo Broch «il conflitto tra Concast e Latte Trento sembra non vedere possibilità di un accordo unitario di collaborazione e questo fa male alla nostra cooperazione e contribuisce ad un processo di disgregazione. Per l’interesse delle nostre imprese dobbiamo arginare il problema». Anche perché il 2024 ha visto qualche segnale positivo, come i prezzi del bestiame tornati a livelli definiti «dignitosi», ma ha confermato anche pesanti problemi del comparto: negli ultimi sei anni le aziende zootecniche trentine sono diminuite del 16,1% passando da 739 a 630, ben 109 stalle in meno, un calo di 8 solo nell’ultimo anno (erano 638 a fine 2023). Il numero di capi è calato in misura minore (-8,1%), evidenziando una maggiore concentrazione degli animali per azienda.

 

Bilancio positivo
Davanti a una sala gremita con presenti circa 300 soci della Federazione su 1.084, è stato illustrato il bilancio del 2024 dal responsabile amministrativo Marco Ress: «Il valore totale della produzione nel 2024 è pari a 17.172.126 euro con un incremento dello 0,3% rispetto al 2023. I costi della produzione vedono un piccolo aumento dello 0,5% ammontando a 17.188.179 euro. Il risultato netto è positivo per oltre 32mila euro. A fine 2024 il patrimonio netto è pari a 8.336.923 euro». Il bilancio è stato quindi approvato all’unanimità e sono stati eletti una parte dei componenti il consiglio in scadenza di mandato: per il Primiero è stato confermato Broch, la Val Rendena conferma Nicola Fantoma, la zona di Fiavè Simone Bronzini e l’Alto Garda e Ledro Alberto Mazzola.

 

«Contributi in ritardo»
Il presidente Broch, affiancato dal direttore Massimo Gentili, si è detto soddisfatto del bilancio chiuso in positivo, ma ha voluto sottolineare all’assessora Zanotelli il nodo dei contributi europei. «Non arrivano con tempi certi, per problemi di burocrazia. Chiediamo una maggiore programmazione nei pagamenti dei contributi. Chiediamo inoltre maggiore attenzione sul problema delle malghe, che vedono un mancato ricambio generazionale. E c’è bisogno di maggiore chiarezza sul problema del latte crudo, prodotto simbolo del Trentino». I formaggi a latte crudo a bassa stagionatura sono nell’occhio del ciclone per i rischi di infezione che colpiscono soprattutto bambini e bambine. Provincia e Cooperazione hanno avviato un protocollo sul settore e nel caseificio di Predazzo e Moena l’affiancatore Mauro Fezzi sta lavorando per processi lavorativi dei formaggi che riducono il rischio batteriologico. L’attenzione del presidente Broch si è concentrata anche sull’arrivo di «nuove malattie in Trentino come la Blue Tongue e noi allevatori dobbiamo stare attenti agli acquisti. Per la gestione dei grandi carnivori invece chiediamo di usare il buonsenso, dove c’è il problema dobbiamo intervenire, soprattutto per quanto riguarda i cinghiali che preoccupano anche per la possibilità di trasmissione della peste suina». In conclusione Broch ha presentato i nuovi progetti della Federazione: «Inizieremo a maggio l’ampliamento del punto vendita investendo circa 2,4 milioni e ci piacerebbe creare anche un punto di ristoro servendo piatti veloci».

 

Aiuti e remunerazioni
«Negli scorsi mesi abbiamo preso i dati delle aziende presenti in Trentino per monitorare la remuneratività e anche la sopravvivenza delle aziende sul territorio. Ma la remunerazione non può arrivare solo da aiuti e contributi» risponde l’assessora Zanotelli. «Per quanto riguarda le malghe, abbiamo investito 11 milioni per la ristrutturazione del patrimonio malghivo. Sul latte crudo bisogna lavorare molto sull’informazione e lo stiamo già facendo perché non si può togliere un prodotto così significativo e importante per il nostro territorio. Per la peste suina abbiamo lavorato fin da subito favorendo anche i visori notturni per i nostri cacciatori». Claudio Soini, presidente del Consiglio provinciale ha affermato che «la vera differenza fra il Trentino e le altre realtà autonome italiane è proprio la Cooperazione». Per la vicesindaca di Trento Elisabetta Bozzarelli «la presenza dei grandi carnivori e il tema dei cambiamenti climatici sono molto importanti e su questo vogliamo continuare il dialogo con gli allevatori». Il presidente della Cooperazione Roberto Simoni ha inviato un saluto video. Tra i presenti, i presidenti delle associazioni contadine, Gianluca Barbacovi di Coldiretti, Paolo Calovi di Cia, Diego Coller di Confagricoltura.