Si è spento nella notte don Mauro Leonardelli, uno dei volti più noti della Chiesa trentina. Aveva 54 anni ed era stato colpito di recente da una grave malattia. Ad annunciarlo è stata Giuliana Cova, sindaca di Predaia, attraverso un post pubblicato sui social. Molto conosciuto, originario di Coredo, don Mauro era stato parroco a Cristo Re a Trento e guidava il centro missionario diocesano.
«Don Mauro, – si legge nell’annuncio di Cova – dopo aver svolto il suo impegno di parroco in diverse comunità, da qualche anno ha assunto l’incarico di delegato dell’Area testimonianza e impegno sociale dell’Arcidiocesi di Trento, dedicandosi con tanta passione alle persone più povere e bisognose di aiuto quotidiano. La sua prematura dipartita lascia un vuoto nella nostra comunità, che lo ha visto crescere e impegnarsi con passione nel servizio alla fede e al prossimo. Desideriamo esprimere le nostre più sincere condoglianze alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Il suo lavoro e il suo esempio continueranno a ispirarci».
Don Mauro Leonardelli guidava anche la Fondazione Caritas, dando voce alla sofferenza sociale in crescita anche nella comunità trentina. In un’intervista al T Quotidiano, a gennaio, aveva parlato di povertà al plurare: “Povertà economica, povertà lavorativa, la grande difficoltà di far incontrare offerta e richiesta di lavoro, e non se ne comprende il motivo. Il problema della casa, che è enorme. Il problema del costo della vita: se ne parla poco ma incide moltissimo. Poi la questione dell’accoglienza. Ma su tutto, quello che quest’anno è emerso è un abbassamento della sensazione di umanità».
Don Mauro, conosciutissimo oltre che in val di Non, sua terra di origine – è stato decano a Fondo – anche in val di Cembra (dove è stato a lungo parroco e dove è tornato per celebrare, di recente, i funerali della giovane ciclista Sara Piffer) nonché a Trento, dove ha trascorso gli ultimi anni per gli impegni pastorali, sarà ricordato lunedì, giorno in cui è previsto il funerale in duomo alle 11. Alle 17 una cerimonia a Coredo, suo paese natale.
In tanti stanno ricordando don Mauro in queste ore. «La traccia che Don Mauro ha lasciato cammina a fianco di quella di Papa Francesco elascia un percorso indelebile che porta all’umano – fa sapere in un comunicato il movimento politico Campobase – un percorso che chiama tutti noi allapromozione di una società che sappia riconoscere nel messaggio evangelico delladignità, della difesa dei deboli, dell’accoglienza e della lotta contro ognidiscriminazione ed a favore della pace il fondamento e l’ispirazione dell’azione politica. Lo ricorderemo per il suo impegno, che portava avanti con dolcezza e con quel sorriso che trasmetteva a tutti l’essenza della gioia cristiana».