l'intervista
domenica 27 Aprile, 2025
La ginecologa Cattoi: «In Trentino un adulto su sei soffre di infertilità. L’orgasmo femminile? Non aiuta a concepire»
di Sara Alouani
I consigli dell'esperta presso il Poliambulatorio CerbaHealthCare di Rovereto, Trento, Mezzolombardo: «Già a partire dai 28 anni assistiamo ad un calo della fertilità, con un declino notevole dopo i 35 per la donna»

In Trentino un adulto su sei soffre di infertilità. Eppure, sono centinaia le leggende che ci «spiegano» come rimanere incinta facilmente. Dai cibi salati o dolci per concepire un maschio o una femmina, all’orgasmo della donna che permette agli spermatozoi di arrivare all’ovulo più velocemente fino alla più classica delle frasi: «Più una donna è stressata meno avrà possibilità di rimanere incinta». Ebbene, «niente di più falso e infondato scientificamente». A dirlo è Manuela Cattoi, specialista in Ginecologia e Ostetricia ed esperta in infertilità presso il Poliambulatorio CerbaHealthCare di Rovereto, Trento, Mezzolombardo. In passato, ha lavorato presso l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e il Centro di procreazione medicalmente assistita dell’ospedale di Arco.
Dottoressa Cattoi, partiamo da alcuni dati sull’infertilità: sono in aumento le coppie che hanno difficoltà a concepire?
«L’Oms definisce l’infertilità come una patologia che si manifesta con assenza di concepimento dopo 12 mesi di rapporti mirati non protetti. Riguarda all’incirca il 15% delle coppie, con una stima aggiornata nel 2023 del 17,5%. In pratica, un adulto su sei soffre di infertilità».
Quali sono i numeri in Trentino e quante coppie ha seguito nell’ultimo anno?
«Sono in linea con quelli riportati a livello nazionale dall’Istituto superiore di sanità (Iss), anche se la nostra regione ha uno dei maggiori tassi di natalità in Italia, con un tasso di fecondità totale di 1,28 figli per donna. Anche l’età media della donna al primo parto sta subendo un trend in aumento: in regione è di 32,2 anni. Solo da inizio 2025 sono già una quindicina le coppie infertili che supporto durante il loro percorso diagnostico-terapeutico (colloquio per infertilità con prescrizione e visione esami, rapporti mirati, monitoraggio ecografico per II-III livello, eterologa, counselling su social freezing)».
Quali sono le cause principali dell’infertilità?
«Le cause possono essere femminili, maschili o riguardare entrambi i partner. Non sono mai una colpa, riguardano sempre la coppia. Tra le cause femminili troviamo: alterazioni ormonali, alterazioni tubariche, patologie uterine, malattie sistemiche, endometriosi, o fattori genetici. Fondamentale è sempre il fattore età della futura mamma. Tra i fattori maschili abbiamo cause pre-testicolari, testicolari (ad esempio. varicocele) e post-testicolari, che portano ad alterazioni quanti/qualitative del liquido seminale, impotentia coeundi, e cause genetiche. Anche per l’uomo il fattore età è importante».
Cosa può aiutare la fertilità? Dieta sana, meno fumo e alcolici…
«La propria fertilità va protetta fin da giovani. Sarebbero auspicabili opportune campagne di educazione alla salute e alla pianificazione familiare responsabile. I ragazzi devono essere informati che gli stili di vita influenzeranno in futuro anche la loro fertilità: fumo, alcool, droghe, alimentazione scorretta, obesità o magrezza eccessiva, malattie sessualmente trasmissibili influenzano senz’altro il potenziale fertile. Una visita ginecologica alle ragazze adolescenti può essere un buon momento per introdurre temi che spesso non vengono affrontati o che sono ancora tabù.
Lo stesso vale per i ragazzi, per i quali la prevenzione è ancora più scarsa. Si stima che il 90% degli uomini si rivolga all’andrologo solo in presenza di sospetto concreto di patologia.
Secondo uno studio dell’Università La Sapienza di Roma oltre il 50% degli uomini rifiuta una visita specialistica anche a seguito di una diagnosi di infertilità».
Ci sono leggende che narrano di posizioni durante il rapporto sessuale che facilitano il concepimento. Esistono davvero?
«Il concepimento da sempre è circondato da un affascinante alone di mistero e nel corso del tempo si sono tramandate le più disparate fake news: da fasi lunari, stagioni, temperature, cibi che possono aumentare la possibilità di concepire, addirittura capaci di selezionare il sesso del nascituro. Non hanno alcuna prova scientifica. La peggiore tra tutte le leggende metropolitane però è quella che le donne si sentono più spesso ripetere: “Sei solo stressata, vedrai che quando non ci penserai più la gravidanza arriverà”. Niente di più falso e doloroso».
L’orgasmo della donna durante un rapporto completo può agevolare un concepimento?
«Mentre l’orgasmo maschile è necessario per la riproduzione, non esiste alcun legame scientificamente provato tra il raggiungimento dell’orgasmo femminile e la gravidanza. Rimane che è diritto della donna avere una vita sessuale sana ed appagante».
Ci sono momenti per la donna in cui è più facile concepire? L’ovulazione ad esempio…
«Già a partire dai 28 anni assistiamo ad un calo della fertilità, con un declino notevole dopo i 35 per la donna. Solo in caso di cicli mestruali regolari, ad esempio di 28 giorni, possiamo ipotizzare una “finestra fertile” con ovulazione 14 giorni prima del successivo ciclo mestruale. Indicativamente i giorni più fertili sono quelli che vanno dal decimo al sedicesimo giorno del ciclo mestruale».
Quali sono i metodi medici, invece, proposti per aumentare la fertilità?
«A volte è possibile cercare di regolarizzare alcune endocrinopatie: ad esempio distiroidismi, ovaio policistico, iperprolattinemia… regolarizzando pertanto il ciclo ovulatorio e facilitando quindi il concepimento spontaneo o mediante “rapporti mirati” che prevedono una stimolazione ormonale e induzione dell’ovulazione, sotto monitoraggio ecografico. Fondamentale, nel caso di problematiche maschili, come ad esempio le disfunzioni erettili sempre più frequenti, è l’invio all’andrologo. Ci sono poi le tecniche di fecondazione assistita che possono essere distinte in base al loro grado di complessità in tecniche di I, II-III livello, con o senza necessità di diagnosi preimpianto. La legge italiana prevede una gradualità nelle cure. È importante far comprendere alla coppia che per la riuscita di un percorso, anche di procreazione assistita, nonché per l’ottenimento e la diminuzione del rischio ostetrico, è necessario modificare stili di vita errati come dicevamo prima (sospendere il fumo, l’alcool, iniziare un’adeguata alimentazione, fare attività sportiva moderata) e ritrovare il peso forma».
Quanto è diffusa oggi la procreazione assistita in Trentino?
«Secondo il Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita dell’Iss i dati del Trentino sono in linea con i trend nazionali, con una richiesta di accesso alle cure della procreazione medicalmente assistita in continuo aumento. Nel 2023, tra tutte le donne che hanno partorito, il 4,7% aveva fatto ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita».
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