Alto Garda
lunedì 28 Aprile, 2025
Arco, il pronto soccorso è senza auto medica. Varagone (Uil): «Nosocomio sottopotenziato e sovraccarico di lavoro»
di Leonardo Omezzolli
Varagone (Uil): «Bene investire sulle strutture, ma serve più personale. Nel 2024 sono stati gestiti 20mila interventi»

Non basta investire sulle strutture ospedaliere, serve investire sul personale medico e infermieristico e dare una progettualità di lungo corso, che sia precisa e chiara e poi dare dignità, valore e le adeguate risorse umane e finanziarie al pronto soccorso. La posizione dei sindacati è netta e non critica direttamente la volontà provinciale di recuperare il vecchio ospedale (Padiglione A) ricostruendone, per ora, un solo piano, oltre a riqualificare l’intero padiglione B ossia Villa Garda, l’ex psichiatria. Ciò che preme è porre l’accento sul fatto che le strutture fisiche senza progettualità e investimenti sul personale e sulle funzioni da inserirvi non bastano, ma rischiano di esser cattedrali del deserto. Inoltre, la provincia non ha ancora parlato del potenziamento del pronto soccorso, come richiesto invece dagli attuali sindaci negli scorsi anni e or ora, in campagna elettorale dai vari candidati primi cittadini.
Senza auto medica e sanitaria
«Dico questo – ha spiegato Giuseppe Varagone (Uil) perché il pronto soccorso di Arco è sottopotenziato, sovraccarico di lavoro soprattutto durante la stagione estiva, copre un territorio vasto che va dalla Valle di Ledro, tutto l’Alto Garda ed è riferimento per il lato bresciano e quello veronese visto che da un lato non vi sono ospedali e dall’altro, il nosocomio di Malcesine è sempre più marginale. E nonostante questo – continua il sindacalista – è il solo pronto soccorso trentino a non essere dotato di un’auto sanitaria e di un’auto medica». Le due vetture (la prima con a bordo un infermiere, la seconda con un medico ndr) sarebbero essenziali per dare tempestività e facilità di accesso in un territorio ampio e fortemente turistico come l’Alto Garda e Ledro. «Non dico di fare come in certe zone turistiche che si sono dotati di moto mediche – continua Varagone – ma almeno una delle due auto deve essere portata al pronto soccorso arcense. Si potrebbe dotare il pronto soccorso di più personale, magari di un infermiere o di un medico che operano per la maggior parte del tempo in Ps e che poi siano in grado di svincolarsi in caso di una chiamata d’intervento». L’attenzione sulla sanità altogardesana si fa sempre più elevata in questi giorni pre elettorali, soprattutto a seguito della notizia dello spostamento di 10 milioni di euro precedentemente destinati al miglioramento della struttura dell’ospedale di Santa Maria del Carmine di Rovereto, che la Provincia e l’assessorato competente in accordo con l’Azienda Sanitaria hanno dirottato sull’Alto Garda recuperando un progetto di sviluppo già esistente al fine di non perdere i fondi Pnrr. Per questi motivi il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha chiesto al Ministro della salute Orazio Schillaci l’autorizzazione allo spostamento dei fondi. Se al posto dell’attuale padiglione A saranno spostati i servizi e gli amministrativi, oltre al magazzino che oggi trovano spazio nell’ospedale (plesso nuovo ndr), a Villa Garda si vorrebbe portare tutti i servizi oggi inseriti alle Palme (ex Armanni) cedendo poi l’immobile al Comune. Spostato e quindi riportato vicino al nosocomio sarà anche il centro di salute mentale adolescenziale h 24 che dovrebbe essere attivato a giugno di quest’anno a Le Palme. I lavori ai padiglioni A e B dovranno essere terminati entro il 31 dicembre 2026, come da direttive europee per l’uso delle risorse del Pnrr. non si è parlato mai di pronto soccorso, se non da parte della politica locale e dai parte dei sindacati.
I numeri del 118
Al 118 di Arco, secondo le stime sindacali ci sono attualmente 6 infermieri di cui due a part time, 11 Otas (autisti soccorritori) di cui uno a part time e una coordinatrice. «È urgente assegnare l’auto medica o sanitaria – affonda Varagone della Uil – ma ancor più va potenziato il personale attuale. Come detto, se si decidesse di aggiungere un medico in Ps questo potrebbe essere dislocato in turno potenziando il pronto soccorso stesso e dare allo stesos tempo la possibilità di svincolarsi qualora ce ne fosse la necessità in caso di urgenza. Pari discorso per l’auto sanitaria con la figura di un infermiere dedicato. Questi sono gli investimenti che servono. Da quello che sappiamo il pronto soccorso di Arco è in costante crescita e uso. Nel 2024 sono state oltre 20 mila le prestazioni affrontate».