Politica
mercoledì 30 Aprile, 2025
Schlein a Trento: «Sicurezza e migranti, il Cpr non è la soluzione»
di Tommaso Di Giannantonio
La segretaria Pd: «Ianeselli coraggioso con la transizione ecologica»

L’abbraccio con Ianeselli sotto Torre Verde. Poi, insieme al sindaco uscente, si tuffa nelle vie del centro storico per incontrare i commercianti. Fino ad arrivare in piazza d’Arogno, dietro la cattedrale di San Vigilio. Elly Schlein viene accolta da un applauso fragoroso. Attesa da oltre 200 persone, giovani e meno giovani, la segretaria del Partito democratico guadagna spazio sul selciato. «Evviva Trento, evviva Franco Ianeselli sindaco», ha esordito così, ieri pomeriggio, nel suo comizio a sostegno del candidato del centrosinistra. Il microfono la tradisce, smette di funzionare. «È un complotto», scherza. «È colpa del sindaco», ribatte Ianeselli. Dopo lo sketch la cassa torna a rimbombare. «Trento — riprende Schlein — è una città in cui si vive bene, ma si può vivere ancora meglio. Si vive bene, tanto più, perché non c’è indifferenza verso chi, anche qui, ha più difficoltà. Senza incolpare i poveri della loro povertà».
Accoglienza
Qualche ora prima il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, leghista di ferro, aveva rilanciato il progetto del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) come soluzione al problema della sicurezza in città (si veda pagina 17). «Non è la soluzione — è netta Schlein ai microfoni della stampa — È quantomeno strano che le proposte vengano da chi ha causato il problema, soprattutto nelle province di Trento e Bolzano, dove c’era un sistema di accoglienza diffusa che era un fiore all’occhiello per l’Italia e per l’Europa. La destra che governa le due province ha voluto smantellare quel sistema, scaricando le responsabilità su Trento e Bolzano. E oggi chi ha causato i problemi si candida per risolverli». Ianeselli è altrettanto duro: «Abbiamo aperto dormitori, anche se non è nostra la competenza, perché per la Provincia non è un problema se una persona richiedente asilo muore di freddo in strada». La piazza batte le mani. L’applauso si ripropone quando Schlein torna a insistere sul punto: «Se la prendono sempre contro gli immigrati irregolari e mai con chi li impiega irregolarmente».
Nidi gratuiti
Fare di Trento una città ancora più inclusiva «è l’impegno che ha preso Franco, che ha moltiplicato le opportunità di mandare gratis i bambini all’asilo nido e ha aumentato il numero di parchi e di ciclabili per vivere in una città in cui si respiri sempre di più un’aria migliore. Perché siamo così ossessionati dai nidi? — continua Schlein — Per tre ragioni: perché tutti i dati dimostrano che i percorsi educativi che partono prima sono più solidi e garantiscono maggiori opportunità; perché i nidi sono uno strumento insostituibile di sostegno alle famiglie; perché, infine, quando manca il nido, il carico di cura sta soprattutto sulle spalle delle donne, ed è incredibile doverlo spiegare alla prima presidente donna del Paese».
Transizione ecologica
Un governo, quello di Giorgia Meloni, accusato anche di negare i cambiamenti climatici. E da questo punto di vista la segretaria dem ha definito «coraggioso» quanto fatto da Ianeselli sul fronte della «conversione ecologica». «C’è una campagna aggressiva della destra che vuole raccontare che si può tornare al mondo di prima: è una balla — afferma la leader del Pd — La crisi climatica è una realtà, che già oggi colpisce le imprese, le famiglie, le infrastrutture e gli agricoltori. Non aiuteremo le imprese e gli agricoltori negando la crisi climatica, ma solo se li accompagniamo per innovare i loro processi e ridurre l’impatto sul nostro pianeta. La conversione ecologica può essere resa conveniente dalle politiche giuste. Come quella sulla mobilità che state portando avanti in questa città, perché sì, mobilità sostenibile vuol dire risparmiare tempo e respirare meglio».
Referendum
La segretaria del Pd ha invitato la piazza a una mobilitazione al voto anche in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza. «Per noi è inaccettabile sentirci dire che bisogna ridurre il numero di stranieri nelle classi. Noi, nelle classi, vediamo solo bambine e bambini, che sono nati e cresciuti in Italia — ha aggiunto — Veniamo da due anni di un governo di destra, il più destra della storia repubblicana, che sta tagliando la sanità, sta tagliando la scuola, sta precarizzando ulteriormente il lavoro e non crede nell’università e nella ricerca, aprendo un’autostrada alle università private e telematiche».